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Francesi in ritirata. Spinetta getta la spugna

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Alitalia

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«Perme finisce qui, questa proposta non è accettabile perché non rientra nel mio mandato - ha detto il manager d'oltralpe - la presenterò al cda ma dubito che possa accettarla perché ci vorrebbero molti mesi di lavoro e riflessione che Alitalia non può sostenere». Si chiude così la lunga trattativa in esclusiva con i francesi. Una conclusione amara per il presidente e amministratore delegato di Alitalia, Maurizio Prato, che si è dimesso dall'incarico. «Questa azienda ha una maledizione, soltanto un esorcista può salvarla», ha detto ai sindacati il manager che avrebbe dovuto traghettare la compagnia verso il nuovo acquirente. Le otto sigle (la Uil si era già chiamata fuori) che hanno partecipato ieri al tavolo con Air France sul progetto di acquisizione di Alitalia hanno posto diverse condizioni: non chiudere le attività cargo e dismettere un numero minore di aerei. Non solo: la proposta prevede che la finanziaria del Tesoro Fintecna parteci all'aumento di capitale da un miliardo con una quota di minoranza e conferisca l'intera quota che possiede in Az servizi alla «Nuova Alitalia». Davvero troppo secondo Spinetta. Ieri era l'ultimo giorno utile per raggiungere un accordo di massima. «Avevamo proposto il rinvio per evitare il bivio tra accettare le loro condizioni e rompere - ha commentato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti - Non ci hanno seguito. È avvenuto purtroppo quello che temevamo». A nulla, quindi, sono valse le aperture di Air France su alcuni punti caldi: una maggiore spinta al rinnovo della flotta con un impatto positivo sul numero di esuberi previsti per piloti e assistenti di volo. In particolare il presidente di Air France-Klm ha espresso la disponibilità a inserire nella flotta due nuovi Boeing 777 già nel 2009 e ad anticipare le prime sostituzioni dei vecchi Md80 di Alitalia con nuovi Airbus 321. Spinetta si è dichiarato disponibile eventualmente a rivedere nel 2009 la scelta di chiudere nel 2010 le attività full cargo di Alitalia. Una decisione che sarebbe stata rivista sulla base di un esame della redditività del settore affidata ad un advisor. Quanto invece al nodo delle attività di Az Servizi non comprese nel perimetro dell'offerta su Alitalia, Spinetta ha fatto passi avanti sul futuro degli stabilimenti Atitech di Napoli: il gruppo d'oltralpe potrebbe sottoscrivere un impegno a mantenere le attività di manutenzione pesante degli aerei MD80 e A320 presso Atitech oltre il 2010 anche se questo comporti maggiori costi di manutenzione. Le aperture di Spinetta, tuttavia, non sono state sufficienti a soddisfare i sindacati. E non hanno impedito a circa 200 lavoratori Atitech di avviare un sit-in sulla pista dell'aeroporto di Napoli-Capodichino, dove sono state sospese le partenze per motivi di sicurezza. Sulla pista dello scalo sono anche scesi gli agenti del reparto celere in assetto antisommossa e ci sono stati momenti di tensione. Dopo due sedute in volata, ieri il titolo Alitalia ha chiuso in calo del 5,66% a 0,50 euro.

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