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Beppe Grillo: "Di Pietro come San Sebastiano" Bordon: "Fiorello vittima dell'epidemia dell'antipolitica"

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Beppe Grillo

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 Dal suo blog, Beppe Grillo corre in soccorso del leader dell'Idv, dopo le polemiche nate intorno alla sua proposta di una rete a testa per Rai e Mediaset. "La campagna elettorale sembra una siesta messicana - scrive Grillo - Topo Gigio e lo psiconano fratelli gemelli. Chierichetti che servono la stessa messa. Se qualcuno, come ha fatto Antonio Di Pietro, dice qualcosa di diverso dal programma comune viene infilzato come San Sebastiano". "Di Pietro - argomenta il comico - ha proposto una sola televisione pubblica sottratta al controllo dei partiti e senza pubblicità. E la limitazione a una sola concessione delle frequenze radiotelevisive nazionali per ogni singolo soggetto privato. Le frequenze sono dello Stato che le assegna in concessione. Può darle a chiunque: a Berlusconi come al signor Rossi. Non sono di proprietà di nessuno. A Londra o a Madrid i cittadini non farebbero una piega di fronte a questa proposta. E neppure nel nostro Paese". Non solo, segnala Grillo: "Il Corriere.it ha lanciato un sondaggio: 'Di Pietro vuol lasciare a Mediaset una sola rete. Siete d'accordo?' Il 70% ha risposto sì. In Italia - denuncia - l'opinione pubblica, se non coincide con quella dei partiti, non conta. Sono compagni che sbagliano. Borghesi che non hanno capito il messaggio". "L'informazione giace, Mediaset gode e la sinistra si da pace - conclude Grillo - Senza pubblicità, senza partiti, una televisione dei cittadini, libera di informare, pagata con gli abbonamenti, come la Bbc. Sto valutando l'opportunità dell'acquisto di Raitre attraverso una sottoscrizione popolare. Stay tuned", avverte. Il senatore Willer Bordon, che insieme al senatore Roberto Manzione presenta la lista Unione Democratica alle elezioni, nel suo blog (www.willerbordon.it) ironizza su quanti hanno criticato il presentatore Fiorello per aver imitato Beppe Grillo sul terreno dell' antipolitica. «Secondo uno dei più acuti commentatori di Repubblica - scrive Bordon - l'ultimo ad esserne colpito è stato Fiorello. Si tratta di una patologia particolarmente acuta:l'Aviaria del Grillo, dal nome del suo più recente studioso. Ad esserne colpiti, inizialmente erano più che altro uomini della strada, precari, qualche disoccupato, certi laureati sottoqualificati, ma a destare negli ultimi tempi una sempre più evidente preoccupazione negli ambienti sanitari della politica e anche in quelli della politologia è il diffondersi dell'epidemia (anche più correntemente chiamata in gergo 'grillitè) ai più diversi strati della popolazione senza limite fino a coinvolgere qualche politico, qualche autorevole giornalista e addirittura uno showman di solito non avvezzo a incursioni politiche, come Fiorello». «A differenza del ceppo originario, quello dei polli, che ebbe origine in Cina e Giappone - commenta Bordon che è anche candidato a sindaco di Roma - l'aviaria del Grillo sembrerebbe essersi innescata, per una sorta di mutazione genetica di cui già parlava Enrico Berlinguer che ne aveva intravisto i primi allarmanti segnali 20 e passa anni orsono nelle cittadelle di Montecitorio e Palazzo Madama, dove albergano quotidianamente alcuni degli esemplari più puri della tribù della Casta». «Alcuni stregoni di questa tribù - osserva Bordon - hanno tentato di esorcizzare il diffondersi di questa grave epidemia che corrode così fortemente i palazzi del potere, definendola come il prodotto dell'antipolitica. È la conferma di quel vecchio brocardo latino che pressappoco dice: 'Dio fa impazzire coloro che vuol perderè. Si tende a confondere per l'ennesima volta la malattia con i suoi sintomi acuti in questo caso con l'antipolitica che sta a Palazzo».

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