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La Ue bacchetta «Sul risanamento poco coraggio»

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Insomma una correzione più vigorosa del deficit. Correzione che nel 2008 dovrebbe essere solo dello 0,2%, e non dello 0,5% come previsto dal patto di stabilità dell'Ue. La seconda richiesta è quella di attuare pienamente la riforma delle pensioni per aggredire l'elevatissimo debito pubblico. Questo andrebbe fatto in particolare attraverso la revisione dei coefficienti di trasformazione (quelli con i quali si adegua l'importo delle pensioni alle aspettative di vita). Infine l'Ecofin ci chiede di migliorare l'efficienza e la qualità dell'elevata spesa pubblica. In questo caso la ricetta europea chiede il miglioramento della spesa e contemporaneamente un maggior monitoraggio e sistemi di controllo più stringenti. Scopo delle raccomandazioni è quello di raggiungere l'obiettivo di medio termine, cioè l'azzeramento del deficit entro la scadenza del programma di stabilità fissata al 2011. Questo anche se la Commissione avrebbe preferito che l'Italia avesse anticipato gli obiettivi al 2010 come aveva indicato l'Eurogruppo nell'aprile scorso a Berlino.

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