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Napolitano «taglia» i Corazzieri

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quirinale.it. Nel 2007 il Quirinale ha speso 240,8 milioni di euro realizzando un risparmio di 800 mila meno rispetto al preventivo. Per il 2008 ha chiesto allo Stato 227,8 milioni di euro, cioè 3,5 milioni meno della cifra prevista nel bilancio triennale dello Stato 2007-2009. Questi due dati rappresentano una inedita inversione di tendenza rispetto al trend che ha sempre visto crescere le spese. I tagli hanno colpito tutti i settori e le attività, anche il prestigioso Reggimento dei Corazzieri, nel 2007 ridotto da 297 a 267 unità. L'organico del Quirinale pur restando elevato (945 dipendenti di ruolo, 97 fra comandati e a contratto, 962 addetti alla sicurezza, militari e civili) è dimagrito di 177 unità ed è destinato ad assottigliarsi ancora per effetto del blocco del turn over. Con la riduzione dell'organico, il blocco degli straordinari e di alcune indennità speciali e per effetto della sospensione dell'aggancio automatico agli stipendi dei dipendenti del Senato, le spese per le retribuzioni sono scese da 139,7 a 138,7 milioni di euro. Le spese per beni e servizi sono state ridotte del 7,5%. Fa eccezione la spesa previdenziale, oltre il 32% del totale, che è cresciuta da 76,1 a 78,2 milioni. È cresciuta perchè l'adeguamento è «obbligatorio». Per i suoi spostamenti Napolitano spesso usa il treno e, per i viaggi all'estero, un aereo di piccole dimensioni. Inoltre ha ridotto al minimo il personale che lo accompagna nelle missioni fuori Roma. Marra, suo segretario generale, si era appena messo all'opera, un anno fa, quando il Quirinale finì nel mirino degli autori del libro-denuncia «La Casta», che definirono troppo sontuose le spese del Palazzo in confronto con quelle dell'Eliseo, sede del presidente della repubblica francese, e di Buckingham Palace, sede della Regina Elisabetta. Il Quirinale protestò che i paragoni non reggevano. Ora, nella sua nota, Marra dice più ampiamente perchè. In sostanza, mentre quello del Quirinale è un bilancio omni-comprensivo, gli altri due scaricano varie spese su altre amministrazioni pubbliche. Un'altra critica spesso rivolta al Quirinale è di essere una dimora troppo imponente e troppo costosa per ospitare un capo dello Stato. Il segretario generale fa osservare che così il prestigio di un palazzo così ammirato nel mondo, e anche il fascino della tenuta di Castelporziano e la strabiliante bellezza della residenza napoletana di Villa Rosebery, vanno a tutto vantaggio dell'immagine internazionale dell'Italia. Certo, mantenere questo patrimonio, con tutto il patrimonio storico artistico e naturalistico che contiene costa molto (34 milioni di euro, il 14% del bilancio), ma queste spese servono a fare funzionare il Palazzo «anche come un museo» che nel 2007 ha avuto 64 mila visitatori e ha ospitato mostre di rilevanza internazionale.

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