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Mastella, scarcerata la moglie ma con l'obbligo di dimora

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L'obbligo di dimora, quello che prima si chiamava soggiorno obbligato nella propria città di residenza, fa pensare che la situazione giudiziaria della Lonardo rimanga, per i giudici del Riesame, «delicata» e ciò nonostante il pm Francesco Curcio avesse chiesto la scarcerazione per la caduta delle esigenze di custodia cautelare. La difesa del presidente del Consiglio regionale della Campania aveva invece chiesto, in una memoria di undici pagine, la libertà della Lonardo, ritenendo infondate le accuse di tentata concussione avanzate dalla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. La decisione del Tribunale del Riesame di Napoli potrebbe essere ribaltata nei prossimi giorni. Sulla misura cautelare sarà chiamato ad esprimersi anche il giudice per le indagini preliminari di Napoli che fino ad ora non è potuto intervenire. La competenza, infatti, è passata dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere a quello di Napoli. Sarà quindi il gip di quest'ultimo tribunale a dire l'ultima, anche se non ha ancora ricevuto alcuna richiesta da parte della procura napoletana, che ha ereditato il fascicolo sull'inchiesta che ha portato all'arresto nei giorni scorsi di alcuni esponenti dell'Udeur e agli avvisi di garanzia all'ex Guardasigilli Clemente Mastella. Intanto, oggi, gli avvocati di Sandra Lonardo, Titta Madia e Severino Nappi, chiederanno al gip di Napoli di consentire alla loro assistita di ritornare al proprio lavoro negli uffici del Consiglio regionale a Napoli. Sandra Lonardo Mastella, poche ore dopo la notizia della sua scarcerazione rivolgendosi agli amici e sostenitori che l'attendevano, ha detto: «Mi sembra quasi un esilio. È una misura che, confesso, non capisco. Sulla quale molti si interrogano, sconcertati. Mastella si è detto pronto a fornire tutte le spiegazioni sul caso. «Se la magistratura di Napoli vuole - ha detto stasera Mastella, parlando a Ceppaloni - andrò a spiegare le mie ragioni anche domani, quando vogliono loro. Voglio spiegare come ho concusso Bassolino e il sindaco di Cerreto Sannita. Voglio anche capire come gli altri fanno le nomine in Campania e come le ha fatte Di Pietro al suo ministero».

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