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Troppe assenze tra i banchi. Al Senato FI salva Bassolino

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[...]al governo di sciogliere il Consiglio regionale e di rimuovere dal suo incarico Antonio Bassolino. Centoquarantaquattro contrari, «solo» centoquarantuno favorevoli. Mancano i voti di Forza Italia. E il centrodestra si spacca. La polemica scoppia pochi minuti dopo il voto. An e Lega, in particolare, denunciano l'assenteismo dei senatori azzurri. «Spero che le assenze registrate fra i banchi di Forza Italia non siano la conseguenza di un accordo sulla legge elettorale tra Berlusconi e Veltroni», auspica il presidente dei senatori di Alleanza nazionale Altero Matteoli. Nonostante il voto del diniano Giuseppe Scalera e del senatore dissidente della sinistra Fernando Rossi a favore della risoluzione Calderoli, infatti, mancati i voti di 12 senatori di Forza Italia, tre dell'Udc, del presidente della Commissione Difesa Sergio De Gregorio e di Mauro Cutrufo della Dca. Con tutti i senatori del centrodestra, la richiesta di rimuovere Bassolino sarebbe passata con 158 sì. Un risultato che avrebbe riportato la maggioranza numerica dalla parte dell'opposizione e mandato a casa anche il governatore della Campania. Soprattutto nel giorno in cui il segretario del Pdci, Oliviero Diliberto, invita «i compagni di Rifondazione e dei Verdi ad uscire dalla Giunta Bassolino». Il presidente dei senatori azzurri, Renato Schifani, parla di assenze fisiologiche: «Quando in passato sono stati assenti quelli di An, nessuno ha mai ipotizzato l'esistenza di un patto Prodi-Fini». Ma «abbiamo perso una occasione che difficilmente ci ricapiterà», ribatte Roberto Calderoli. «C'era quasi una congiuntura astrale che non si ripeterà tanto facilmente - ha osservato il leghista - c'erano i senatori dell'Udeur assenti, mancavano tutti i senatori a vita, quelli di Dini votavano con noi. Potevamo mandare a casa Bassolino e magari Prodi. Eppura Forza Italia lo sapeva bene che le mozioni si votavano oggi». Roberto Maroni, anche lui della Lega, non ci sta e chiede spiegazioni a Silvio Berlusconi. Detto fatto: «Di tutti può essere la colpa ma non di Forza Italia - dice il Cavaliere - La colpa è di chi ha voluto insistere nel presentare oggi (ieri, ndr) la mozione. Se qualcuno pensa che volevamo tenere in piedi Bassolino, fa dei pensieri meschini. Noi avevamo avvertito Castelli e Calderoli che ci sarebbero stati degli assenti». Nella lotta ai responsabili dell'emergeza rifiuti, Berlusconi non parla tra le righe. «Siamo stati percepiti come Paese del Terzo Mondo, con un danno incalcolabile per la nostra economia». L'ex premier racconta di quanto le tv americane abbiano «sparlato» della nostra situazione, e si chiede come mai potremo esportare ora i nostri prodotti. Poi arriva al nodo. Alfonso Pecoraro Scanio «ha guidato le manifestazioni contro i termovalorizzatori, non sarà oggettivamente colpevole come ministro, ma è soggettivamente colpevole, è fuori discussione. Non si può pensare, nonostante tutto quello che avviene, che un ministro e un governo intero restino al loro posto».

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