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Finisce il tempo, c'è spazio solo per la stampa amica

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Tutto, però, si è svolto regolarmente. Ha iniziato Il Mattino, poi Radio 24 e via così. L'Agi, l'Adn Kronos, il Sole 24 Ore, il Wall Street Journal. Nessun intoppo, nessuna domanda imbarazzante. In molti hanno posto l'accento sullo strappo di Lamberto Dini. Le testate economiche si sono concentrate sul caso Alitalia, sulle nomine delle società ancora partecipate dallo Stato, su Pil e deficit. Soddisfazione per la presenza in sala di Zainab Najem, una stagista irachena in forza all'Adn Kronos International («un raggio di sole nel panorama compromesso del Medioriente» l'ha salutata il presidente dell'Ordine dei giornalisti Lorenzo Del Boca). Poi, all'improvviso, accade qualcosa di inspiegabile. Il portavoce di Prodi Silvio Sircana si alza e porge un foglio di carta a Del Boca. Il Tg4, sedicesima testata in ordine di apparizione viene saltata. Il tempo stringe, ci si avvia alla conclusione. Tocca alla Reuters, sono quasi le 13.30, bisogna chiudere. Salta il Giornale Radio Rai, l'Ansa, ma non il Tg1 che sta trasmettendo in diretta la conferenza stampa. Del Boca prende il microfono: «C'è spazio per un'ultima domanda, il Tg1». Il giornalista, preso in contropiede, si alza dalla poltrona e va verso il microfono. Dopo di lui sarebbe stato il turno di Libero ma è tardi. Bisogna chiudere.

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