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Paolo Zappitelli [email protected] «Questa vicenda ...

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Secondo lei è possibile che dopo due giorni un ministro si presenti in aula dicendo di non sapere cosa è successo? «No, anche perché quando è coinvolto un poliziotto non è difficile accertare la dinamica dei fatti. Oltretutto c'erano state anche delle ammissioni su come si era svolta la vicenda. Ma Amato ha risposto, come al solito, in maniera irridente e irritante». Quali sono stati gli errori commessi in questa storia? «L'informazione è stata gestita in modo inqualificabile. Visto che c'era stato un errore da parte di un agente la cosa più normale era ammetterlo senza reticenze e senza zone d'ombra. Invece per ore e ore la versione ufficiale è stata quella del colpo in aria. Una scelta a dir poco irritante. Poi c'è stata la decisione di far giocare le partite del pomeriggio, facendo passare il messaggio che la morte di una persona non impedisce comunque allo sport di andare avanti. Infine le devastazioni in tutta Italia e, in particolare a Roma, che hanno fatto emergere l'assenza totale del governo». Cosa avrebbe dovuto fare Amato? «Il ministro dell'interno, in casi come questi, deve stare nel suo ufficio e dirigere le operazioni, restare in contatto con il capo della Polizia, dare un input politico. E soprattutto far sentire la sua vicinanza alle forze dell'ordine. Invece tutto questo è mancato». Molti suoi colleghi hanno accusato il reponsabile del Viminale di non aver difeso la polizia. È così? «Sì, anche per il modo in cui domenica è stato lasciato un questore ad affrontare tutta la vicenda. È stato un errore, non doveva essere lui a spiegare se si trattava di omicidio colposo o doloso. E poi non ho sentito parole in difesa delle forze dell'ordine per le critiche che sono loro piovute addosso. Ha sbagliato un poliziotto, non tutta la polizia. Ma del resto la cosa mi addolora ma non mi stupisce». Perché? «Perché da un ministro dell'interno che, in due anni, si è fatto letteralmente sfilare sotto il naso due milioni di euro nella Finanziaria nel settore della sicurezza ci si può aspettare questo e altro».

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