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A due giorni dall'uccisione di Gabriele Sandri, Giuliano ...

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E non è stato il solo passaggio che ha lasciato sbigottiti i deputati del centrodestra. Poco dopo Amato ha infatti aggiunto altrettanto candidamente: «Ho letto, e non so nulla di più, che la Procura di Roma ha inteso verificare, anche in relazione agli arresti effettuati a Roma, se vi è la possibile connessione terroristico-eversiva, ma di sicuro questo è uno dei temi che abbiamo la responsabilità di affrontare e dobbiamo liberarne il calcio». Ma le «gaffe» del ministro dell'interno non sono finite qui. Parlando della morte di Gabriele Sandri ha spiegato che «quel ragazzo di sicuro non sarebbe morto se quel poliziotto non avesse sparato e ciò è comunque imperdonabile. Ma non sarebbe morto neppure se i tifosi di due squadre diverse, incontrandosi in autogrill, non si cimentassero in risse ma bevessero un caffé insieme». «La frase in questione mi sembra un passaggio infelice di una relazione assolutamente non condivisibile — ha commentato il deputato di Forza Italia Mario Pescante — Ed è gravissimo che il ministro dell'interno non sappia ancora oggi la dinamica di quanto è successo». Ma non sono stati gli unici passaggi che hanno sollevato le critiche della Cdl. Il ministro, ad esempio, ha ammesso che qualcosa non ha funzionato nell'informazione su quanto avvenuto nell'autogrill. «Abbiamo vissuto — ha detto il ministro — ore difficili la mattina di domenica. Non siamo stati in grado di dare un'informazione tempestiva, ma il Viminale non ha occultato nulla che sapesse. Solo tra l'una e mezza e le due, la questura di Arezzo è stata in grado di comunicare che c'era stato un tragico errore». E ancora ha spiegato che il comportamento della polizia durante gli scontri a Roma è stato volutamente improntato a una linea «soft»: «La risposta non è stata così dura per una scelta deliberata che il capo della polizia ha fatto, e che io ho condiviso. Comportandosi così hanno evitato che ci fosse un'autentica mattanza». Parole che hanno provocato la reazione di tutta la Cdl. «Amato ha teorizzato il ritiro dello Stato e la sua resa con qualche condizione», ha commentato Fabrizio Cicchitto (FI). E sullo stesso tono ha proseguito il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini: «Lei ci ha spiegato che lo Stato ha deciso di non reagire per limitare i danni. Ma agendo così si dà un messaggio devastante, un messaggio di resa». Intanto ieri sera il viceministro dell'interno ha espresso «le mie condoglianze alla famiglia Sandri. È un fatto che sento profondamente». Pa. Zap.

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