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Giuliano Amato ammette «Ci saranno arricchimenti»

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La decisione di rinviare il voto è maturata dopo le riserve e le richieste di modifiche espresse da almeno cinque ministri su alcuni punti dei provvedimenti all'esame del governo. Ieri è stata la giornata del «volemose bene». «Mi aspetto che il pacchetto la prossima settimana venga approvato con alcuni arricchimenti», ha detto il ministro dell'Interno, Giuliano Amato. Sugli «arricchimenti» e le modifiche sono già al lavoro i tecnici degli uffici legislativi del Viminale e del ministero della Giustizia. «Tutto il lavoro necessario per la redazione del nuovo testo del pacchetto - ha detto il sottosegretario alla Giustizia, Luigi Li Gotti - verrà fatto a livello di uffici tecnici». Nessun ulteriore confronto «politico» tra i membri del Governo, dunque, anche perché, ha fatto notare il sottosegretario, «i tempi sono stretti» e il dibattito tra ministri «c'è già stato». È intervenuto anche il ministro della Giustizia, Clemente Mastella che ha affermato, col consueto candore, che all'interno del Governo non c'è «nessuna spaccatura». In Consiglio dei ministri, ha «spiegato» il Guardasigilli, c'è stato piuttosto «un confronto su una materia che è delicata, che richiede una risposta pronta e una efficace azione di contrasto rispetto a un fenomeno che allarma i cittadini e il nostro Paese». Nel lungo CdM di martedì, sono emerse tuttavia le riserve di diversi ministri. Accanto a quelle, già note, del ministro per la Solidarietà Paolo Ferrero sui poteri dei sindaci e sulle misure previste per i writers si sono aggiunti i rilievi e le richieste di modifiche dei ministri Alfonso Pecoraro Scanio, Fabio Mussi e di quelle meno scontate alla vigilia del consiglio dei ministri Emma Bonino, Barbara Pollastrini e Rosi Bindi. In particolare richieste di modifiche sono state formulate sulle misure che prevedono la esclusione della sospensione della pena per alcuni reati, tra i quali in particolare rapina, furto e scippo e su quelle che prevedono un inasprimento delle pene per i reati legati alla contraffazione. Intanto il ministro per l'Attuazione del programma, Giulio Santagata, ha annunciato: «Reintrodurremo il falso in bilancio» E Di Pietro gli ha afatto eco: «Elimineremo una delle leggi vergogna fatte da Berlusconi».

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