Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«Povero diavolo cadrà sulla Manovra»

default_image

  • a
  • a
  • a

Anche cantando una canzone ai suoi alleati: «Senza di te — intona — il tempo non esiste. Con te il giorno è gioia, la notte e amore, il tempo vola, il mondo ha più colore, tu sei l'amor mio. Abbiamo tutto il mondo da inventare...». A chi gli chiede se il governo cadrà Berlusconi risponde come un fiume in piena: «Cadrà sulla finanziaria. Ne sono certo. Ormai sono tantissimi i senatori delusi che non lo seguono più, tanti a piè di lista che sanno che non saranno mai più eletti. A loro non darò un canotto ma una barca per avvicinarsi alla nostra portaerei». Qualcuno gli chiede di fornire una stima numerica sull'entità dei «naufraghi». «Non voglio dire nulla, ma ce n'è uno, napoletano, di grande peso, in tutti i sensi, che verrà presto da noi». E subito, tra i presenti alla festa, molti campani, si sparge il nome del diniano Giuseppe Scalera. Qualcuno solleva dubbi sull'opportunità di andare all'esercizio provvisorio. Berlusconi immediatamente replica: «Non è più come una volta, è una cosa bellissima che ci farebbe risparmiare un sacco di soldi». Intanto, Bruno Vespa sale le scale del palazzo e Berlusconi, poco dopo, annuncia di essere pronto a una riedizione del famoso contratto, stipulato proprio negli studi di «Porta a porta» nel 2001: «Penso a qualcosa di simile, magari lo chiamerò in un altro modo, ma dirò ciò che intendo fare». Berlusconi ne ha anche per Veltroni e per le primarie. Ammette che sono state «un'eccezionale evento mediatico», capaci, spiega, «di far sembrare un professionista della politica in campo da 35 anni come Veltroni l'uomo nuovo della politica italiana». «Magari sono andati avanti da 25 a 27%, ma poi calano. Comunque le primarie - chiosa - sono state un successo per i Ds a scapito della Margherita che è scomparsa».

Dai blog