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Parte delle liquidazioni degli italiani andranno a finanziare la Difesa

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La norma è contenuta in un comma alla Finanziaria appena approvata al Senato e, adesso, all'esame della Camera. Il testo inserisce nuove finalizzazioni all'elenco delle spese che verranno finanziate con le risorse disponibili del Tfr. E qui, tra le righe, ecco spuntare una voce a sorpresa: Fondo per il funzionamento della Difesa. In sintesi le risorse provenienti dalle tasche dei lavoratori verranno utilizzare per finanziare parte delle spese militari. Ma questa è solo una delle novità della Manovra. Una Finanziaria analizzata dal Servizio Bilancio dello Stato che, nel suo dossier, ne ha evidenziato le criticità. Così, in 240 pagine, il Servizio ha analizzato le modifiche, di principale interesse sotto il profilo finanziario, apportate da Palazzo Madama. E i problemi, è proprio il caso di dirlo, non mancano. Paradisi fiscali. Basta prendere, ad esempio, il capitolo dedicato alla «Deducibilità di operazioni con imprese residenti in paradisi fiscali». Secondo il Servizio, le norme contenute dalla Manovra, appaiono «meno idonee ad impedire comportamenti elusivi». Da oggi, insomma, coloro che operano con imprese residenti in territori con regimi fiscali privilegiati, per dedurre le spese, non dovranno più indicarle analiticamente e obbligatoriamente nella dichiarazione. Al massimo, infatti, rischieranno una multa. Irpef. A palazzo Madama il Governo ha introdotto maggiori detrazioni ma, secondo il Servizio Bilancio, «le informazioni fornite dalla relazione tecnica non consentono la verifica delle ipotesi e delle metodologie utilizzate per la quantificazione degli effetti finanziari». In sintesi non è chiaro come e perché l'esecutivo abbia ricavato quei numeri. Assegni familiari. Anche qui la richiesta è sempre la stessa: «Appare opportuno che il Governo fornisca informazioni circa i dati e le ipotesi sulla cui base siano stati quantificati gli effetti finanziari». Giochi. È su questo punto che si scatena il vero «fuoco di fila». Molti gli interventi e tutti con evidenti criticità. Come i commi che disciplinano gli apparecchi da intrattenimento. Secondo il Servizio Studi le norme «non sono caratterizzate da un contenuto innovativo tale da giustificare in sé l'aumento del gettito stimato». Per questo si invita il Governo a formulare «previsioni di gettito ispirate a criteri di prudenzialità». Anche perché, ed è qui che i nodi vengono al pettine, tali fonti di entrata sono prevalentemente finalizzate al «finanziamento di spese a carattere permanente». Non va meglio per il «Nuovo concorso pronostici su base ippica» che, secondo la Finanziaria, genererà un maggior gettito, per il 2007, di 10,35 milioni di euro. Peccato che, come sottolinea il Servizio studi, questi effetti finanziari «dipenderanno dal maggiore o minore riscontro presso il pubblico della nuova iniziativa commerciale». Ergo, non si tratta di entrate certe. Rottamazioni. Il Servizio auspica anzitutto chiarimenti sul fatto che, secondo la relazione tecnica, le quantificazioni vengono effettuate solo sulle operazioni di rottamazione fatte nel corso del 2007 senza considerare che, sull'esercizio, graveranno anche gli ultimi tre mesi del 2006. Un dato che, secondo i tecnici della Camera, potrebbe avere conseguenze «sull'entità dell'onere effettivo rispetto a quello stimato». Spicca poi un dato curioso. Secondo la relazione tecnica del governo, infatti, la rottamazione di un autoveicolo costerebbe mediamente meno di quella di un motociclo (60 euro contro 80). Fs. Nella stesura della Manovra il Governo ha anticipato al 2006 gli effetti negativi dell'assunzione da parte dello Stato del debito contratto per il finanziamento dell'Alta Velocità. In questo modo si tolgono alla Finanziaria gli oneri in termini di competenza economica.

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