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Giornata al vetriolo tra i due Poli Prodi: gli italiani ci guadagnano

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«Solo un demente come quello che sta adesso al governo poteva pensare di fare più spesa pubblica con più tasse». Parole di fuoco, pronunciate dal vicepresidente di Forza Italia nel suo intervento al convegno a Firenze sul nuovo statuto del partito. Tremonti ha avuto un lungo applauso che ha interrotto il suo discorso, poi ha ripreso a parlare cercando di rendere meno dura la sua frase: «Forse ho esagerato ma siccome lui in passato mi ha dato del delinquente politico, lo dico lo stesso». La replica è arrivata da Antonello Soro, coordinatore nazionale dell'esecutivo della Margherita: «Gli insulti meschini con cui Tremonti si rivolge al presidente del Consiglio esprimono chiaramente la rabbia e la delusione di chi aveva scommesso sulla crisi. La verità è che Prodi ha costruito una manovra economica pesante per rimettere in marcia l'Italia sfiancata dalla falsa creatività di un governo che ha dissipato cinque punti di avanzo primario, ha fatto lievitare il deficit aumentando la spesa senza ridurre le tasse». Ma lo scontro sulla Finanziaria non ha coinvolto solo Tremonti e Antonello Soro. Ieri sono continuate le polemiche tra l'Unione e la Cdl. Il leghista Roberto Calderoli si è addirittura appellato al Capo dello Stato: «Napolitano a fronte di prove così evidenti di incostituzionalità e illegittimità non può firmare questa legge Finanziaria e dovrebbe rinviarla con un messaggio motivato alle Camere». Appassionata, invece, la difesa del Governo. Per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta, «si è dovuto fare una Finanziaria così complessa e adesso il nostro obiettivo è spiegare agli italiani il perché», ha detto a Milano al convegno del Partito Democratico. Dal canto suo, il premier Romano Prodi ha ribadito che la Manovra è quella «della svolta». «Ci guadagnano gli italiani — ha sottolineato il capo del Governo a Reggio Emilia — Non è vero e fortunatamente giorno per giorno si scopre che non è vero, che ci siano tasse e oppressioni. Si stanno mettendo a posto tante tessere che prima andavano ognuna per conto suo». Immediata la replica del portavoce di Berlusconi Paolo Bonaiuti: «Con questa Finanziaria non ci guadagna nessuno. Tutti gli italiani ci rimettono, colpiti da una settantina di nuove o maggiori tasse. Prodi riesce soltanto a mangiare il panettone a palazzo Chigi, ma nell'uovo di Pasqua lo aspettano brutte sorprese». Sulle prescrizioni per i reati contabili, è intervenuto il sottosegretario all'Economia Paolo Cento ribadendo che entro fine anno il Governo vi porrà rimedio, assieme all'altro «errore materiale» rappresentato dal Cip6, ossia il finanziamento alle energie verdi. «Nonostante questi due errori — ha spiegato il deputato dei Verdi — la Finanziaria comincia a mostrare la sua vera efficacia positiva. Ora il nostro compito è spiegare la Manovra al Paese». La norma sulla prescrizione dei reati contabili non è però piaciuta nemmeno ai sindacati: il leader della Cgil Guglielmo Epifani ha definito «inaccettabile» questo colpo di spugna. Più critico Raffaele Bonanni segretario della Cisl, il quale ha spiegato che la Finanziaria «così com'è non ci piace». Luigi Angeletti, segretario della Uil, ha invece esortato il governo a mettere a punto «una politica per lo sviluppo». Ottimista il vicepremier Massimo D'Alema: «In tempi rapidi si supereranno le incomprensioni che si sono create in questi mesi. La Finanziaria è una premessa importante perchè se non avessimo salvato il Paese dal rischio dello sfascio, non si sarebbe andati da nessuna parte». Secondo il vicepremier, «il Paese si renderà conto che le scelte, anche difficili, di questa Finanziaria poggiano le basi per andare avanti, e dare maggiori opportunità a tutti».

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