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La maggioranza litiga e il Governo è pronto a porre una nuova fiducia

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Il Consiglio dei Ministri dovrebbe autorizzare questa mossa nella riunione in programma per il 12 dicembre. Dopodiché la Manovra arriverà blindata in aula il 15 o il 16 dicembre e il voto dovrebbe avvenire nelle stesse giornate, in quanto il regolamento di Palazzo Madama non prevede una pausa di 24 ore come quello della Camera. Insomma, il tempo stringe, la maggioranza continua a litigare e le piazza preme. Così Prodi è costretto ancora una volta a correre ai ripari. Alla Commissione Bilancio di Palazzo Madama proseguono i lavori, ma nel caso in cui i senatori non riuscissero a completare l'esame del testo arriverebbe un maxi-emendamento nel quale sarebbero recepite le proposte sulle quali c'è accordo. La strada per l'approvazione, infatti, è tutt'altro che spianata. Per un'intera giornata la maggioranza si è confrontata sul tema delle successioni alle coppie di fatto, che parificherebbe ai fini fiscali coniugi e conviventi. Lo scontro è stato aperto da alcuni parlamentari cattolici, tra i quali Paola Binetti della Margherita, che temono che la formulazione della norma sulle successioni possa in qualche modo rappresentare un implicito riconoscimento delle unioni di fatto. Toccherà al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, sciogliere il rebus, in particolare sull'emendamento che estende la franchigia di 1 milione di euro sulla tassa per successioni e donazioni anche alle coppie di fatto. Intanto ieri la Commissione Bilancio si è pronunciata sull'articolo 2 approvando due norme su Irpef e assegni familiari. La prima prevede che nel calcolo per l'attribuzione degli assegni familiari siano considerati figli a carico quelli fino a 21 anni, a patto, però, che si tratti di una famiglia numerosa e che i figli siano ancora studenti oppure apprendisti. Arriva poi uno sconto Irpef da 1.380 euro per collaboratori a tempo determinato. A fronte dell'ok a queste misure restano, però, alcune questioni ancora sul piatto e che saranno affrontate in una nuova riunione della cabina di regia maggioranza-governo. Si cercano altri fondi per il settore dell'università e ricerca. Via libera anche all'emendamento del Governo sul Tfr che potrà essere svincolato e investito nei fondi di previdenza integrativa a partire dal prossimo primo gennaio. La norma, recepisce in Finanziaria i contenuti di un apposito decreto approvato dal Consiglio dei Ministri solo poche settimane fa e il cui iter è stato di fatto fermato alla Camera proprio per la decisione di raccogliere le norme in Finanziaria. L'emendamento prevede che entro il 31 dicembre 2006 tutti i fondi pensione debbano aggiornare i propri statuti e i propri regolamenti per recepire le liquidazioni. Il lavoratore avrà sei mesi di tempo - dal primo gennaio al 30 giugno 2007 - per decidere se aderire alla previdenza complementare e a chi conferire la liquidazione. Dal primo luglio del prossimo anno, il datore di lavoro dovrà effettuare, sulla base delle decisioni del dipendente, i versamenti del Tfr maturato a partire dalla data in cui il lavoratore ha deciso di aderire al fondo. Nel caso in cui il lavoratore non esprima alcuna opzione, scatta il silenzio-assenso e la liquidazione verrà trasferita in un fondo negoziale, concordato con i sindacati. Approvata anche la norma che prevede controlli più stringenti sui videopocker e multe da 1.000 a 6.000 euro per chi produce o esporta videogiochi illegali. Sono previste maggiori entrate per 85 milioni nel 2007, 90 nel 2008 e altri 90 nel 2009. Ieri è arrivato inoltre lo stop del ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro a ipotesi di modifica della norma su Autostrade. Sulle concessioni, per il responsabile delle infrastrutture «è finita la cuccagna» e, in ogni caso, «l'ultima formulazione dell'articolo 12 è inemendabile, non ci sono altri emendamenti del governo né il governo condivide altra modifiche».

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