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La storia / Enrichetta e Walter, da Pescara per gridare la propria rabbia

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Ottantacinque anni e un panino per seguire Berlusconi

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Sul pomello cromato del bastone che l'aiuta a camminare più spedita ha passato quel prodotto acquistato al supermercato. Tra due fette di pane soffice ha messo una fetta di prosciutto e una di formaggio. Sarà il suo pasto leggero quando oggi raggiungerà Roma per partecipare alla grande manifestazione della Casa delle Libertà in piazza San Giovanni. La signora Enrichetta è una delle centinaia di abruzzesi che in pullman, treno e auro hanno raccolto l'appello dei partiti del centrodestra e raggiungeranno la capitale. La signora Enrichetta andrà in comitiva su uno dei bus allestiti da Alleanza nazionale. «Non sono una militante di questo partito - si affretta a precisare - ma passeggiando nel centro di Pescara mi sono soffermata presso un banchetto di An e mi sono lasciata convincere. Ho prenotato e contribuito alle spese». Ma perchè una persona anziana con una pensione non certo ricca ma dignitosa decide di affrontare un viaggio in pullman, percorrere qualche chilometro a piedi per ritrovarsi in piazza San Giovanni? «Ho sempre seguito le vicende politiche italiane - risponde la maestra - ma non ho mai militato in un partito, né ho mai preso parte a manifestazioni di protesta. Stavolta ci sarò anch'io, non solo per me, ma per i ragazzi, i giovani il cui avvenire si presenta molto difficile. Lo confesso, c'è anche un motivo personale. Il nuovo governo ha deciso di aumentare la tassazione dei Bot, cioè i pochi risparmi di una vita che mi potranno servire quando, speriamo di no, non sarò più autosufficiente». La signora Enrichetta agli organizzatori del viaggio a Roma ha chiesto un favore: poter prendere posto al primo dei sedili ("Ho bisogno di vedere la strada") e di far sedere al suo fianco un giovane che l'accoppagni e la sostenga nella marcia di avvicinamento a piazza San Giovanni. Subito accontentata. Walter, 28 anni, ha accettato di buon grado. Disoccupato, ex co.co.co. in un call-center, abita ancora con i genitori. Vorrebbe andare a vivere per conto suo, formare una famiglia, ma come si fa a campare con 400 euro al mese? Ma perchè Walter va a manifestare? Domanda quasi pleonastica. A 28 anni, senza prospettive immediate c'è la voglia di protestare comunque. Ma il giovane Walter un motivo particolare ce l'ha: «Ho sentito che il nuovo governo intende obbligare le aziende che hanno precari alle dipendenze a trasformare i contratti a tempo indeterminato. Dovrei essere contento, ma sapete cosa è successo?. Quando si è diffusa la notizia sono stato licenziato dal call-center che ha ridotto il personale. Anche se pochi, 400 euro mi consentivano di non andare a chiedere la paghetta ai miei genitori».L'anziana maestra pensionata e il giovane ex co.co.co. Il passato e il presente che si incontrano di mattina presto nel piazzale della stazione di Pescara. La volontà di non rassegnarsi nemmeno a una veneranda età, la rabbia necessaria per costruirsi un avvenire. Due storie, due spaccati della società abruzzese, che si mescoleranno alle storie dei tanti che forse per la prima volta hanno scoperto che la piazza è di tutti.

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