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I gran rifiuti da Toscanini a Giovanni LeoneIl Maestro amava la vita semplice. Il caso di De Nicola al vertice della Corte Costituzionale

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Da New York il maestro inviò un telegramma in cui si diceva «costretto a rifiutare questo onore» che confliggeva con il suo modo di essere «schivo da ogni accaparramento di onoreficenze e decorazioni». Di altra natura fu il gran rifiuto di Enrico De Nicola, già capo provvisorio dello Stato dal 28 giugno 1946 e che assunse il titolo di presidente della Repubblica dal 10 gennaio 1948. A conclusione del suo mandato De Nicola divenne senatore a vita, ma essendo stato nominato presidente della Corte Costituzionale il 23 marzo 1956 si sospese dalla carica di senatore per tutta la durata dell'incarico. De Nicola tornò ad essere senatore a vita dopo il 26 marzo 1957 quando si dimise da presidente della Corte Costituzionale per protesta contro gli ostacoli frapposti dal governo all'attività della Corte. Un ultimo caso riguarda Giovanni Leone che il 27 agosto 1967 fu nominato senatore a vita per meriti nel campo scientifico e sociale. Eletto presidente della Repubblica il 24 dicembre 1971, tornò senatore a vita nel 1978 in quanto ex presidente della Repubblica.

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