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AMMONTA a circa 320 miliardi la perdita del potere di acquisto delle pensioni medie e medie basse, negli ultimi 15 anni.

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Diversi sono i fattori che hanno inciso sullepensioni. Per i redditi da pensione basse, quelle che oscillano attorno ai 500 euro mensili lordi, la perdita accumulata dovuta all'abolizione della perequazione semestrale all'inflazione «è stata pari a 60 volte l'importo della pensione» degli ultimi 15 anni. Come, se, sottolinea la Fnp-Cisl, i pensionati non avessero percepito, per 4 anni e mezzo, gli assegni pensionistici o come se per 10 anni avessero percepito la pensione solo per metà anno inclusa la tredicesima. Per quelle medio basse, invece, che si aggirano sui 600-1.500 euro mensili, la perdita cumulata risulta dalle 57 alla 44 volte l'importo della pensione considerata quindici anni fa. Come se, appunto, «i pensionati non avessero percepito gli assegni per un periodo da 4 anni e tre mesi a 3 anni e tre mesi; o come se per dieci anni avessero incassato solo dalle 7 alle 9 mensilità annuali e quindi come se avessero percepito la pensione fino a luglio-settembre di ogni anno». A togliere potere d'acquisto agli anziani, prosegue l'analisi del sindacato, c'è poi lo sganciamento dalla dinamica salariale. Le pensioni basse, a causa di questo provvedimento, hanno perso in quindici anni da 3.250 euro a 5.300 euro. La perdita in 15 anni è stata pari a 11 volte l'importo della pensione considerata all'inizio. È come se i pensionati non avessero percepito per un anno l'assegno o se negli ultimi 11 anni avessero ricevuto solo 12 mensilità l'anno. Sempre a causa dello sganciamento dalla dinamica salariale, le pensioni medio basse hanno perso in dieci anni da 5.500 euro a 6.300 euro. Una situazione, quella descritta dai sindacati, che non è destinata a risolversi nel tempo. Anzi. All'inizio del 2000 erano circa 5 milioni i pensionati con un reddito fino a 1.000 euro al mese e circa 8 milioni gli anziani che non arrivavano a 1.500 euro al mese. Una terza voce che incide sulla perdita del potere d'acquisto è la tassazione locale. Negli ultimi 15 anni, infatti, c'è stato il passaggio da un sistema di detrazioni d'imposta a un sistema di deduzioni che ha riconosciuto ai pensionati una deduzione annua inferiore ai lavoratori dipendenti. A farne le spese soprattutto gli anziani soli, quelli con fasce di reddito molto basse e delle grandi città soprattutto del Nord. L'aliquota media dei tributi locali è più alta per i pensionati che vivono da soli mentre le coppie riescono meglio a ammortizzare le imposte connesse al possesso di un immobile. Un esempio: a Roma l'aliquota media per un pensionato che vive da solo con un reddito lordo pari a 6.700 euro è del 6,38% mentre per una coppia con lo stesso reddito è del 3,54%.

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