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Sulla fuga di notizie

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Abu Omar, battaglia al Copaco fra destra e sinistra

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All'ordine del giorno la relazione sul caso Abu Omar, dopo che venerdì scorso era trapelata su alcuni giornali la bozza predisposta dal vicepresidente Massimo Brutti, che doveva costituire una base di partenza per avviare il confronto e che era nettamente colpevolista nei confronti del direttore del Sismi, Nicolò Pollari, che il sedici dicembre lascierà la sua poltrona. La difesa di Brutti. Secondo quanto si è appreso in merito all'accaduto, proprio Brutti avrebbe preso la parola all'inizio per contestare chi ha attribuito a lui la fuga di notizie e per difendere il suo onore dagli attacchi che gli sono stati rivolti da alcuni esponenti della Casa delle Libertà, che hanno messo in dubbio la sua lealtà. Il senatore diessino sarebbe poi passato al contrattacco osservando che l'uscita di quel documento in quel modo e con la sua firma avrebbe fatto gioco a parti dell'opposizione e che quindi probabilmente i responsabili della fuga di notizie vanno cercati da quella parte. Mantovano attacca bozza. C'è stato così un acceso dibattito con scambi di accuse reciproche («franco chiarimento», l'ha tradotto qualcuno in politichese), concluso con la considerazione unanime che quanto avvenuto ha danneggiato l'attività del Copaco. Nel merito della bozza predisposta da Brutti, si è entrati marginalmente, rimandando alla riunione di oggi l'approfondimento. Ma il senatore di Alleanza Nazionale Alfredo Mantovano - che nei giorni scorsi aveva parlato di bozza «inemendabile» - ha consegnato ai colleghi un documento di sette pagine con le sue considerazioni in cui smonta punto per punto la proposta di relazione, definendola incompleta, priva di rigore scientifico e senza un solido impianto logico-argomentativo, che peraltro non presenta prove che il Sismi abbia partecipato al rapimento di Abu Omar (anzi, gli indizi andrebbero proprio nella direzione opposta) e che non fa i conti con il segreto di Stato, che impedisce una lettura completa di quanto è avvenuto. Anche altri esponenti della Cdl del Copaco sarebbero di questo avviso. Da parte sua, Brutti avrebbe mantenuto il punto, spiegando che se si possono smussare alcuni passaggi della bozza, sui punti centrali non è disposto a fare passi indietro. Intesa difficile. Con queste premesse, sembra difficile che il Copaco possa trovare un accordo su un documento sottoscrivibile all'unanimità, anche se si cercano ipotesi di compromesso, perchè è opinione comune che una Relazione non unitaria avrebbe scarso peso. E lo stesso Mantovano, nelle sue considerazioni, suggerisce di occuparsi piuttosto della riforma dell'intelligence, su cui invece è possibile trovare una sintesi. Si lavora a disegno legge riforma servizi. Proprio Mantovano, insieme al diessino Emanuele Fiano, sta lavorando alla predisposizione di un articolato sulla materia. L'obiettivo è metterlo a disposizione della commissione Affari Costituzionali che martedì prossimo inizierà l'esame del provvedimento, relatore il presidente Luciano Violante. Il valore aggiunto dell'eventuale disegno di legge prodotto dal Copaco sarebbe nel suo essere bipartisan. E il sottosegretario con delega ai servizi, Enrico Micheli, annunciando nei giorni scorsi che anche il Governo sta lavorando ad un disegno di legge, ha sottolineato che «la riforma deve essere bipartisan».

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