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di LUIGI FRASCA ANCHE la stampa vicina al Centrodestra semina zizzania nella Cdl.

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Pubblicando una conversazione-intervista lascia intendere che Berlusconi si sarebbe stancato di avere un ruolo attivo in politica e sarebbe pronto a farsi da parte. Non solo. Nella conversazione il leader della Cdl appare come un uomo stanco e amareggiato che non crede al declino a breve di Prodi e che ha in tasca addirittura il nome di chi dovrebbe succedergli alla guida del Centrodestra. Vero? Falso? Un'invenzione giornalistica per vendere copie? Il rebus è presto risolto. Prima è intervenuto il portavoce di Berlusconi Paolo Bonaiuti, che ha liquidato come «semplici panzane» quanto scritto da Libero e si becca anche una querela, poi esce lo stesso Berlusconi, per ribadire con forza che non ha nessuna intenzione di farsi da parte. Il leader della Cdl chiarisce alle agenzie il significato delle sue affermazioni: «Non ho nessuna intenzione di venire meno alle responsabilità che mi hanno affidato gli elettori: nessun progetto di abbandono. Ho soltanto ribadito ancora una volta ciò che avevo affermato in precedenza, più volte e pubblicamente: non c'è nessuna mia pretesa di far parte di un eventuale governo di grande coalizione, tanto meno come presidente del Consiglio». Berlusconi smentisce anche di aver una biografia «semplicemente - spiega - perchè non è stata mai scritta». E per finire sono gli uomini della sinistra che, stanchi ormai di Prodi e convinti della necessità di porre fine al suo governo, si stanno interrogando su chi debba assumersi la responsabilità di farlo cadere». E dentro Forza Italia fanno capire che in questo modo il Cavaliere ha messo in guardia dal rischio di fare il gioco del Centrosinistra che a fasi alterne parla di ritiro di Berlusconi per seminare confusione nella Cdl. I vertici di Forza Italia spiegano che Berlusconi sta lavorando di gran lena alla manifestazione del 2 dicembre e «di certo non lo farebbe se fosse sul punto di lasciare». Il Cavaliere peraltro non è nuovo a uscite di questo genere. Anche la scorsa estate, dalla Sardegna, aveva detto più volte di essere stanco, di essere stato tentato di lasciare, ma poi di essere rimasto fermo nel suoi proposito di non tradire il mandato affidatogli dagli elettori. Sempre i vertici di via dell'Umiltà spiegano che questi sfoghi di Berlusconi non vanno interpretati come l'annuncio di un disimpegno, ma come un modo per riaffermare la sua autonomia dalla politica. «In questo modo Silvio vuol ricordare che non è come D'Alema, la cui vita è sempre stata legata a filo doppio alla politica. Lui ha un passato da imprenditore. È come dire che se volesse lasciare la politica potrebbe farlo perchè la sua vita è anche altro. Ma questo non vuol dire assolutamente che intende venir meno al mandato che gli hanno dato gli elettori». Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia ed esegeta delle parole di Berlusconi, spiega che «l'intenzione di Berlusconi è di giungere al più presto alla sostituzione dell'attuale governo, e per questo è anche pronto a non partecipare ad un eventuale successivo governo istituzionale». Bondi ricorda che lavora ogni giorno gomito a gomito con il presidente e quindi chi meglio di lui può saperne le intenzioni che sono quelle di «condurre una opposizione inflessibile anche se propositiva verso l'attuale governo. Questo e soltanto questo - conclude Bondi - è il pensiero e le intenzioni del Presidente Berlusconi». Più chiaro di così. C'è chi in Forza Italia ventila l'ipotesi di un complotto. Francesco Giro, consigliere politico di Bondi, sostiene che tutta l'operazione, compresa la querela a Bonaiuti, rivela «una forte e incomprensibile dose di ostilità degli amici di Libero verso Forza Italia e il suo leader come peraltro dimostrano i ripetuti, e per questo un po' risibili, attacchi rivolti fino a ieri al coordinatore Bondi». Anche dagli altri partiti della Cdl arrivano dichiarazioni di incredulità. Matteoli di An dice: «Ancor prima della smentita facevo fatica a rico

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