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«Con noi anche chi ha votato Prodi»

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..».Silvio Berlusconi ha organizzato l'ennesima riunione sulla manifestazione del 2 dicembre convocando i coordinatori regionali a Palazzo Grazioli e ha messo la sordina alle polemiche sulle spinte centrifughe dell'Udc e «a quei pettegolezzi del Transatlantico» che prefigurano un accordo della Lega con il centrosinistra per far passare il federalismo. Tutto questo Berlusconi lo ha messo per un attimo nel cassetto consapevole che in questo momento non è il caso di alimentare polemiche. Così Berlusconi ha richiamato alla compattezza e ha indicato che l'obiettivo della manifestazione non è quello della «spallata», «non per far cadere Prodi ma per raccogliere la protesta di milioni di cittadini». «La partecipazione andrà oltre le previsioni, anche per noi è un sacrificio andare in piazza», ma, ha affermato l'ex premier, «rappresentiamo il malcontento del Paese contro questa Finanziaria e questo governo. Anche i pensionati sono con noi e presto lo ufficializzeranno». Durante l'incontro con i coordinatori azzurri è subito decaduta la proposta di alcuni di far pagare 10 euro per contribuire alle spese. Nella riunione non poteva mancare la discussione sulle votazioni in Senato. «Finchè non avremo i numeri è difficile farli cadere» ha osservato Berlusconi sposando la proposta di Cossiga di abolire la figura dei senatori a vita. Per il momento dunque l'ex presidente del Consiglio non crede in una caduta dell'esecutivo: «I tempi sono vicini, ma non così vicini da sperare che il governo entri in crisi a causa della manifestazione contro la manovra finanziaria...», è il ragionamento, «anche perchè sono tutti uniti dalla paura di andare di nuovo ad elezioni». Il risultato sarà quindi quello di «aver raccolto la protesta di milioni di cittadini contro la Finanziaria e contro il governo» anche perchè «in piazza non ci saranno solo quelli del centrodestra», ma anche parte dell'elettorato che ha votato Unione». L'ex premier infine ha gettato acqua sul fuoco sui rapporti con la Lega: «Attraversiamo un momento di difficoltà, ci sono fibrillazioni, ma ho fiducia nella lealtà di Bossi». E tutto questo parlare di appoggio esterno è solo il frutto di una macchinazione della sinistra che «sta cercando di seminare zizzania nei rapporti con la Lega». Nessuna polemica anche con Casini che lo stesso giorno manifesterà a Palermo. «Anche i centristi sono impegnati nel far cadere il governo», ha detto Berlusconi. Poi per sferzare i forzisti, Berlusconi ha snocciolato i dati dell'ultimo sondaggio che danno Forza Italia ad un passo dal 30% dei consensi (29,9%) mentre la popolarità del premier Romano Prodi è in picchiata al 33,5% e il centrosinistra è al 44,5%. «Io invece sono al 53,5%» ha detto Berlusconi soddisfatto ai suoi fedelissimi. In mattinata il comitato organizzatore della manifestazione presentando l'evento ha fatto notare che le prenotazioni per i pullman da tutta Italia sono già arrivate a 167mila. Maurizio Lupi di Forza Italia ha pronosticato un risultato migliore di quello ottenuto nel '98 quando l'allora Polo delle Libertà portò in piazza un milione di persone. Che ci sia molto ottimismo, però, è evidente. Tanto che gli organizzatori hanno chiesto, con una lettera ai vertici Rai, la diretta televisiva. Per il resto non ci sono novità di rilievo. I cortei saranno tre (uno partirà da Piazza della Repubblica, il secondo dal Circo Massimo ed il terzo da piazza dei Colli Albani, sulla via Appia). Nessuna risposta è stata data sul problema della presenza sul palco di partiti poco graditi ad Alleanza Nazionale (come Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini). Menia si è limitato a dire che la decisione sarà presa in seguito. Ma fuori taccuino, la scelta è già stata fatta: parleranno i tre leader, Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Umberto Bossi.

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