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Il cavaliere all'assemblea dei giovani della Confartigianato

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Berlusconi: «Un partito unico di liberali-rivoluzionari»

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Possiamo anche essere liberali rivoluzionari perché sono molte le cose che devono essere cambiate in questo paese». Lo ha detto Silvio Berlusconi nel suo intervento in videoconferenza all'assemblea annuale dei Giovani imprenditori di Confartigianato in corso a Firenze. «Si deve fare la forza unitaria del centrodestra e perché si possa fare occorre una grande mobilitazione popolare», ha detto il leader di Forza Italia, ricordando l'importanza dei circoli della libertà. «Mi piacerebbe - ha aggiunto Berlusconi - lasciare questa forza unitaria in eredità perché il nostro paese non abbia più la frantumazione politica attuale». Berlusconi ha ricordato alla platea dei Giovani imprenditori delle piccole imprese che «oggi ci sono due Italie: la nostra Italia, quello dello sviluppo, del benessere e dell'amore; e la loro Italia, quella che purtroppo ci fanno conoscere ogni giorno». Il messaggio comunque è chiaro. «Chi condivide la filosofia liberale, ha il dovere di stare insieme». Ed è un invito agli alleati a proseguire sulla strada della costruzione del partito unico del centrodestra quello che rivolge Berlusconi. Al moderatore del dibattito, che gli chiedeva perchè non sia stato ancora creato il partito unico, Berlusconi ha risposto che «tutti avevano dato la propria adesione, ma poi un partito ha ritenuto di doversi distinguere dagli altri e ha dichiarato decaduta la coalizione - ha sottolineato il laeder di Forza Italia - che invece vi posso assicurare esiste ancora». A giudizio dell'ex premier la scelta dell'Udc di «colpire divisi non è una cosa produttiva e positiva». Il partito unico, ha sottolineato ancora Berlusconi «è una realtà ormai presente negli elettori, anche se però è difficile raggiungerlo. È più facile fare le scissioni, perchè si moltiplicano i posti, che fare unioni - ha polemizzato Berlusconi - Esistono difficoltà concrete, ma è interesse di tutti arrivare a un'unica forza che può far fare un passo in avanti alla nostra democrazia». Arriva poi la difesa del suo operato da Presidente del Consiglio. «Non ho mai portato in Consiglio dei ministri provvedimenti che limitassero la libertà altrui e nemmeno che aumentassero la pressione fiscale e mettessero le mani nelle tasche dei cittadini. Loro hanno promosso una schedatura dei cittadini». Una difesa a tutto campo, che rivendica i risultati ottenuti in cinque anni di Governo. «Noi - ha proseguito - abbiamo consegnato alla sinistra i conti dello Stato in ordine, loro ci consegnarono un buco certificato dall'Europa. Noi abbiamo consegnato un extra budget di entrate fiscali. Loro hanno una concezione che è quella che sta alla base dei provvedimenti di una Finanziaria che ha prodotto più di un aumento della pressione fiscale vicina al 2%. I loro provvedimenti - ha concluso - cercano di condizionarci, di intimorirci e condizionare i nostri comportamenti. Perché questo accade quando si riducono i margini del cittadino, si riduce la libertà economica, che ha un valore pari degli altri diritti e delle libertà che devono essere garantiti dallo Stato». Non poteva mancare il dutro attacco alla Finanziaria. «Questa è una finanziaria camaleonte, che cambia a ogni ora - ha detto il Cavaliere - È una finanziaria classista, impone 67 capitoli di spesa in più per cittadini, imprese, lavoratori autonomie e dipendenti. Non credo che valga la pena da parte mia dire qualcosa in più. È una finanziaria che mette le mani nelle tasche dei cittadini e che taglia a ogni cittadino».

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