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Al Senato decreto fiscale «blindato»

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«Non è prevista nessuna modifica», dice il sottosegretario all'Economia Mario Lettieri. E sulla stessa linea d'onda è anche uno dei relatori, Giorgio Benvenuto, che è anche il presidente della Commissione Finanze del Senato. «I tempi sono molto stretti», dice. I Verdi invece evidenziano che «se si vuole, miglioramenti si possono fare». L'opposizione infine si aspetta un altro voto di fiducia. «Non hanno alternative», commenta Giuseppe Vegas di Forza Italia. Il tempo a disposizione per la conversione del decreto è di un mese (scade i primi di dicembre), ma quello che si vuole evitare non è solo una terza lettura ma soprattutto di andare al voto ripetutamente con maggioranze che al Senato sono sul filo del rasoio: nelle Commissioni Bilancio e Finanze messe insieme la maggioranza ha un solo voto di scarto. E Benvenuto scherza ma non troppo quando dice: «Speriamo che nessuno si ammali». In Commissione Bilancio ci sono 13 senatori della maggioranza e 12 dell'opposizione mentre alla Finanze c'è una situazione di parità, 12 a 12, con l'incognita però dell'ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che normalmente, secondo quanto si apprende, non partecipa ai lavori di Commissione e che dunque dovrebbe essere sostituito. Quello che si vuole è comunque «una discussione non burocratica e un dibattito vero - sottolinea Benvenuto - e se emergerà qualche correzione da fare c'è sempre la possibilità di agire con la legge Finanziaria». Non tutti la pensano così: il vice capogruppo dei Verdi-Pdci a Palazzo Madama, Natale Ripamonti, dice che «se si vuole, i tempi per fare qualche correzione ci sono e non c'è stata nessuna riunione e nessuna indicazione nella maggioranza a non apportare modifiche. Perchè rinviare alla Finanziaria quello che si può fare già nel decreto? Io presenterò sicuramente degli emendamenti». L'opposizione è sicura che la blindatura preannuncia anche un voto di fiducia: «Non hanno alternative», dice l'ex viceministro all'Economia Giuseppe Vegas per il quale però occorrerà intervenire su alcuni nodi in Finanziaria. «Con gli annunci in materia fiscale stanno giocando con le aspettative degli operatori. Altro che ripresa - commenta - il rischio è che arrivi una gelata». I lavori di questa mattina prevedono le relazioni di Giorgio Benvenuto e di Giovanni Legnini, entrambi dell'Ulivo. Poi partirà il dibattito; entro mercoledì della prossima settimana andranno presentati gli emendamenti, mentre da giovedì prossimo si vota in Commissione. Tra due settimane il decreto dovrebbe quindi arrivare in Aula.

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