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Mantovano: «Bene, è la linea del Papa»

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Legge le parole di Fini e ragione a voce alta con soddisfazione. Lui, proprio lui, un anno fa arrivò allo scontro frontale contro Fini. Oggi cambia toni: «È cambiata la situazione, c'è stato un nuovo documento che ha delineato una nuova linea del partito nella quale ci ritroviamo tutti» Senatore, è anche lei contrario alla legge anti-velo? «Guardi, si tratta di un argomento molto delicato e non si può affrontare con gli slogan o le battute». D'accordo, allora ragioniamo con calma. «Il velo islamico può essere simbolo di tante cose. può essere un'imposizione, una sottomissione, una libera scelta. Nei primi due casi non è necessaria una legge perché vi sono già le norme ordinarie che intervengono. Nel terzo, il discorso è più complesso e comunque si entra in un capitolo in cui il confine è molto labile». E come si interviene? «Non credo che si possa intervenire vietando i simboli religiosi. Sono d'accordo con Fini. Ed è quanto afferma anche il Papa. Tra l'altro, chi ha intrapreso questa strada, come in Francia, ha finito per dover vietare anche i veli delle suore o limitare i vestiti dei preti. Non penso sia una via percorribile». Fini, nella sua lettera, invita anche a concentrarsi di più sull'integrazione che sull'immigrazione in quanto tale. Che cosa ne pensa? «Le cito alcuni dati. In Olanda si stima che nel 2013 la maggioranza degli studenti sarà islamica, nel 2025 islamica sarà anche la maggioranza dei lavoratori. Dunque a seguire sarà islamica anche la maggioranza dei cittadini. Di fronte a tutto ciò bisogna interrogarsi su quel che accade vicino a noi, in Europa, perché accadrà anche in Italia. Bisogna immaginare forme di integrazione che passino attraverso il rispetto delle regole, dell'accettazione di un sistema sociale come il nostro». Ma la linea Fini è una sconfessione della linea Santanchè? «Assolutamente no. Daniela si limita a ricordare che esiste una legge che vieta la copertura del viso. E si batte per migliorare la condizione delle donne islamiche. È perfettamente nella stessa linea». Senatore, ma che fa. È d'accordo con Fini? Proprio lei che lo ha fronteggiato? «Tante cose sono accadute in questo anno dentro An. Devo dire che Fini ha portato all'esecutivo del partito un documento che è stato discusso. E poi è stato discusso dalle sezioni. Dunque è cambiato l'approccio dentro il nostro partito, c'e al dibattito integrazioni in modo costruttivo. È stata quella la vera svolta». F. D. O.

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