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Il commissario economico Ue promuove l'Italia. Con riserva

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Un impegno che - da quanto si apprende - sarebbe stato confermato dal ministro allo Sviluppo Pierluigi Bersani. Intanto la situazione economica italiana lascia ben sperare e, in attesa delle previsioni della Commissione del prossimo 6 novembre, il commissario sottolinea come l'Europa stia mostrando segnali di ripresa e «questo riguardi anche l'economia italiana». Ma il commissario ricorda anche che «i tassi di crescita dell'Italia sono ancora al di sotto della media europea. E questo è dovuto a fattori strutturali e non al ciclo economico». L'Italia dunque ha «superato la stagnazione dello scorso anno ma ha ancora bisogno di finanze solide e riforme strutturali». E proprio su questo tema si sarebbe soffermato Bersani ricordando, durante l'incontro nel pomeriggio, come l'esecutivo stia «già governando il processo di riforma» sugli aspetti legati all'evasione fiscale, al controllo dei centri di spesa pubblica, all'innovazione, alla ricerca e alle politiche industriali. Bersani ha poi ricordato che alcune riforme, dopo quelle varate a luglio, sono già all'esame del Parlamento. Tra queste il riordino del settore energetico, la class action, i servizi pubblici locali, la radio-tv e il sistema dei servizi professionali. C'è poi soprattutto il memorandum firmato con le parti sociali che il commissario ha auspicato possa concludersi con un accordo, sul quale si sarebbe impegnato lo stesso Bersani. Insomma «gli aspetti finanziari dell'economia italiana - prosegue Almunia - destano seria preoccupazione. Ma le informazioni che ho ricevuto oggi (durante i colloqui con il primo ministro, Romano Prodi, e il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa) confermano la mia impressione che l'Italia è sulla giusta strada per correggere la situazione». E da questo punto di vista la Manovra 2007 «funziona»: «Se la Finanziaria viene adottata dal Parlamento con le cifre attuali e poi implementata adeguatamente, il deficit del 2007 può scendere sotto il 3%» del Pil. Ma «è solo il primo passo per riportare l'economia sulla retta via» e resta il nodo delle mancate riforme, tanto che il commissario si chiede in tono provocatorio «Come mai non ci sono tante persone che manifestano per le strade?». Fenomeno che, viceversa, accompagna ogni scelta drastica sul tema delle riforme. Ma «la decisione del Governo italiano - dice Almunia - è quella di continuare su questa strada». Almunia, entrando più nel dettaglio della manovra, promuove poi l'operazione Tfr: «contribuisce a ridurre il deficit». Il commissario aggiunge quindi che «è l'aspetto più importante per le imprese, ma visto che Confindustria ha raggiunto un accordo con il Governo preferisco non approfondire l'analisi». Attendendo di conoscere l'esito dei negoziati su pensioni, sanità, pubblico impiego e bilanci degli enti locali, il commissario europeo ha così sintetizzato il suo parere sulla Finanziaria con una metafora: «credo che nella bozza preliminare della manovra ci siano aggiustamenti importanti. Ma tutti coloro che conoscono la sfida della finanza italiana sanno molto bene che questo non sarà il capitolo finale di un libro che, però, sembra promettente».

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