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E il partito dei sindaci attacca la Finanziaria

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Che le cose non andassero bene lo si era capito dopo il varo della Manovra quando il presidente dell'Anci e sindaco ulivista di Firenza Leonardo Domenici, aveva dichiarato che si trattava di una Finanziaria «troppo pesante». Ieri Domenici è tornato alla carica ma stavolta alla sua voce, una dopo l'altra, si sono subito unite quelle di tutti i sindaci dell'Unione che, per inciso, sono anche i sindaci di alcune delle più importanti città italiane. «Proporre una manovra insostenibile anche quest'anno - ha detto Domenici - rischia di minare alla base l'efficacia della manovra stessa». Un'analisi condivisa anche dal primo cittadino di Torino Sergio Chiamparino che ha parlato della necessità di «correzioni nette durante l'iter parlamentare» perché, ha aggiunto, «altrimenti porteremo le chiavi a palazzo Chigi». «La Finanziaria del governo - ha spiegato Chiamparino - determinerà per il nostro Comune tagli che secondo le stime dell'Anci si attestano intorno ai 196 milioni di euro, 184 circa secondo i nostri calcoli, il che significa che al netto delle spese per il personale, si taglierebbero tutti i servizi all'assistenza, alla scuola e al lavoro». «Ciò che più ci lascia perplessi - ha continuato - è che siamo passati a un governo per così dire più amico degli enti locali, ma si è raddoppiata la cifra che viene scaricata sui Comuni per ripianare il deficit statale». Duro anche l'ex leader della Cgil e oggi sindaco di Bologna Sergio Cofferati che si è fatto promotore di una lettera in cui, assieme ai vertici Regionali di Upi, Uncem e Legautonomie, esprime commenti durissimi sui contenuti della Manovra. «Gli amministratori locali dell'Emilia-Romagna - si legge nella nota - esprimono una fortissima preoccupazione per come la legge Finanziaria proposta dal Governo affronta i temi della finanza locale, dei servizi e dell'autonomia degli enti locali». «Il pesante taglio dei trasferimenti erariali - continua - il rinvio al 2008 della compartecipazione, l'assenza di una proposta sul federalismo fiscale e di misure perequative, la scarsità di risorse per gli investimenti, l'esiguità delle norme relative al catasto sono alcuni degli aspetti della manovra che delineano uno scenario insostenibile per gli enti locali». Dulcis in fundo il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolini che, come aveva fatto qualche giorno fa il suo collega Massimo Cacciari parlando di Venezia, ha lamentato la scarsa attenzione riservata dalla Manovra a Napoli. «Nella Finanziaria - ha detto - ci sono certamente misure di rilancio dell'industria di carattere strutturale, che avranno effetto positivo anche su Napoli. Quello che però ci aspettavamo era qualcosa di specifico per la città. Mi aspettavo che come sono previsti fondi statali per Venezia e Roma così come ci era stato promesso, ci fosse qualcosa di specifico anche per Napoli».

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