Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Rossi spiega a Cardia il riassetto aziendale

default_image

  • a
  • a
  • a

Guido Rossi, neopresidente della compagnia telefonica, dieci giorni dopo il suo insediamento sarà a Roma per incontrare il presidente della Consob Lamberto Cardia. Oggetto del colloquio sarà proprio quello di fornore le prime indicazioni sulla strategia per rilanciare il gruppo telefonico al centro della bufera per lo scandalo delle intercettazioni. Un chiarimento che arriva mentre le Procure di Roma e Milano hanno cominciato ad occuparsi anche del riassetto. In attesa di conoscere la direzione che Rossi imprimerà al gruppo resta forte l'attenzione dei fondi di investimento straniero che starebbero studiando le modalità di un'eventuale offerta per Tim se fosse messa sul mercato. Sabato scorso il settimanale «The Business», citato dall'agenzia Bloomberg, ha scritto che il fondo Permira si prepara ad unire le sue forze a quelle di altri cinque soggetto per un'offerta su Tim che dovrebbe valere circa 35 miliardi di euro. Insieme a Permira a valutare l'ingresso nel mobiledi Tronchetti Provera ci sarebbero Blackstone, Texas Pacific, Kohlberg Kravis Roberts, Carlyle e Providence. Tutti gli operatori attendono di sapere se il neopresidente confermerà l'indirizzo dato da Tronchetti Provera con il piano industriale approvato nel cda dell'11 settembre, quello immediatamente precedente le sue dimissioni. L'ipotesi più accreditata è che si possa andare verso una correzione di rotta non si sa ancora quanto ampia, una modifica al piano che non preveda più lo scorporo della rete fissa e della telefonia mobile di Tim in due società distinte, operazione che da molti è stata letta come il preludio alla vendita per far affluire un mega dividendo ai piani alti di Olimpia e Pirelli riducendo in questo modo il peso del debito. Ora l'orientamento sarebbe piuttosto quello di andare ad una divisionalizzazione, una separazione che garantisca un'autonomia sufficiente a farla accettare all'Autorità per le Comunicazioni. Sarebbe cioè il cosiddetto modello inglese, quello messo in atto da Bt, che resta proprietaria della rete che però è gestita da un cda indipendente. Una prospettiva aperta dall'incontro di mercoledì con l'Autorità guidata da Corrado Calabrò e dalla decisione di intraprendere un percorso condiviso che garantisca la concorrenza nell'accesso alla rete fissa. «Il riassetto? Dobbiamo studiarlo bene con l'Autorità», aveva spiegato lo stesso Rossi il giorno dopo. La Consob sta anche valutando se ci siano stati problemi di comunicazione al mercato, anche alla luce dello scontro tra Tronchetti e il governo e delle dichiarazioni fatte nei giorni scorsi. E sicuramente aspetta indicazioni la borsa, che ragiona sulle prospettive del debito che pesa su Olimpia e sulla catena di controllo di Telecom e per il quale si dovrà trovare una nuova soluzione dopo che sono saltate le trattative con Murdoch e se verrà confermato che non si intende seguire la strada della cessione di Tim. Venerdì Piazza Affari non era stata tenera con i titoli della galassia Tronchetti, le Camfin e le Pirelli avevano perso più del 3% penalizzate dall'ipotesi di una ricapitalizzazione di Olimpia, mentre le Telecom Italia avevano ceduto più del 2%.

Dai blog