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L'oncologo Veronesi

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«Si tratta di una libera scelta»

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Per Umberto Veronesi «uno Stato che non la accetta è uno Stato oppressivo perché non accetta un principio fondamentale di libertà, quello dell'autodeterminazione». Una linea che viene condivisa anche da altri. «Lo Stato si deve togliere di mezzo - commenta lo psichiatra Massimo Fagioli - da faccende che non lo riguardano e se ci prova, come ci ha già provato, a legargli le mani, il medico ha il dovere di ribellarsi». Secondo il filosofo Emanuele Severino, poi, «il suicidio non è perseguito dallo Stato e, pertanto, sarebbe una contraddizione se una legge dello Stato impedisse a chi non può farlo materialmente, la possibilità di avvalersi di un apparato medico che lo aiuti». Il suicidio volontario, «è certamente condannabile da un certo punto di vista filosofico e etico ma appartiene ad una libera scelta dell'uomo».

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