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Dentro la manifestazione

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Con tutto il calore meridionale tanti manifestanti sono arrivati armati di striscioni, bandiere, tamburelli e fischietti, colorando e vivacizzando le vie del centro della capitale. C'era addirittura un grande ponte gonfiabile, portato da un gruppo di siciliani, a testimonianza della loro volontà ad averne uno vero. Sin dall'inizio non sono mancati i cori contro il Governo. C'è chi urlava «Buffoni, Buffoni» e chi «Di Prodi e Bianchi siamo già stanchi». Con un po' di umorismo, i manifestanti, hanno messo in scena addirittura un corteo funebre, con tanto di musica di sottofondo e portando in spalla due costruzioni in legno che rappresentavano due bare. «A testimonianza — dicono — del nostro lutto, per la morte del progetto». Quando sono arrivati i leader politici, sono scoppiati gli applausi, i cori e sono stati innalzati tutti gli striscioni. «Nessun governo può decidere contro il suo popolo», oppure «siamo stati saccheggiati ora è tempo di risarcimento», o ancora «strade, ferrovie e ponte per collegare la Sicilia all'Europa», e «Sicilia progredita Italia più unita». Non è mancata l'ospitalità da parte dei manifestanti, che hanno portato cassette di arance e pesche da offrire a tutti i presenti. Dopo l'intervento di Raffaele Lombardo, leader dell'Mpa, e organizzatore della manifestazione, prima di tornare a casa, i manifestanti si sono anche abbandonati a qualche foto ricordo e a qualche piacevole passeggiata per le vie di Roma. Gia. Ron.

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