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di DARIO CASELLI ROMANO Prodi va in Cina e il Pse scivola sulla classica buccia di banana.

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Unica eccezioni Achille Occhetto che ha votato a favore. E dire che si è trattata di una relazione per così dire «pesante», su argomenti delicati come quelli economici, della tutela dei diritti umani e civili, e sulle dinamiche interne al Paese. Questioni non da poco e che la sinistra sbandiera in ogni occasione. Sotto i riflettori, infatti, la tortura, il processo di democratizzazione del Paese, mai avviato finora, e la realizzazione di un sistema economico in armonia con le regole internazionali. In tutto 96 articoli che assumono per lo più la forma di richiami. Come detto però il Pse, il partito socialista europeo, nel quale Fassino e compagni vorrebbero far confluire il nascente Partito Democratico, si è astenuto. Stavolta contro il gigante comunista cinese la sinistra europea si è squagliata. Non solo, durante la votazione in Commissione Esteri il Pse ha votato contro mentre, la notte prima del voto in Aula, ha cercato di affossare la relazione. Un comportamento che deve far pensare e che pone seri interrogativi sulla reale volontà della sinistra europea di rappresentare un effettivo baluardo di democrazia e di libertà nel mondo. Storia diversa per Forza Italia, di cui Antonio Tajani era relatore per il Ppe, che invece ha contribuito in maniera decisiva alla stesura del documento con numerosi emendamenti, volti in particolare alla tutela dei settori tessile e calzaturiero. Ma veniamo al documento. Nella parte iniziale spazio ai temi economici con la chiara richiesta di una politica economica che «conferisca flessibilità al tasso di cambio, artificialmente tenuto basso, il che contrasta con la progressiva liberalizzazione del commercio mondiale». E proprio sul commercio gli azzurri si sono concentrati chiedendo che l'Unione Europea, nel settore calzaturiero, «faccia rispettare dai suoi partner commerciali, come la Cina, le regole leali ed eque del commercio internazionale». Attenzione anche al settore bancario, dei servizi finanziari e delle telecomunicazioni dove si chiede di «rispettare ed applicare rigorosamente le norme antidumping». Fin qui il contributo di Forza Italia. Ma scorrendo il testo ci si imbatte nei richiami più delicati come quello sulla necessità di «abolire la pena di morte» o di «rafforzare l'indipendenza del potere giudiziario» o di intervenire per una maggiore tutela ambientale. Sotto osservazione anche la questione dei diritti umani ed il richiamo alle «gravi violazioni della libertà religiosa». Attenzione anche al tema della tortura, con la richiesta formale di abolizione, condannando la politica repressiva portata avanti contro il movimento «Falun Gong». Un testo importante, ma bocciato dal Pse. Chissà che Prodi non possa riparare allo scivolone e riaffermare, dal centrosinistra italiano, i principi di democrazia e di libertà espressi dalla relazione. Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista permettendo.

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