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L'Italia dei Valori annuncia voto contrario e minaccia ostruzionismo alla Camera

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L'Italia dei Valori annuncia voto contrario e minaccia ostruzionismo in Aula. Mentre il resto dell'Unione, primo tra tutti il ministro della Giustizia Clemente Mastella, contesta l'alzata di scudi dipietrista. Anche la Lega avverte che sarà battaglia. E intanto in carceri come Rebibbia comincia la protesta pacifica dei detenuti. L'indulto insomma va avanti ma tra mille difficoltà. Antonio Di Pietro è irremovibile. Se il testo approvato due giorni fa in commissione Giustizia non verrà modificato in Aula, a Montecitorio «ci sarà battaglia». Come sottolinea anche il capogruppo dell'Idv Massimo Donadi. Quello che non va giù al partito che fa capo al ministro delle Infrastrutture è che possono beneficiare dell'indulto anche chi commette reati finanziari e contro la Pubblica Amministrazione. «Il centrosinistra cioè - denuncia Donadi - vuole salvare i colletti bianchi con una legge che nemmeno il centrodestra nella precedente legislatura ha avuto il coraggio di fare». E a nulla vale il tentativo di mediazione, invocato dal capogruppo del Prc Gennaro Migliore, e portato avanti informalmente dal deputato dell'Ulivo Pierluigi Mantini in una riunione tra i componenti di maggioranza della commissione Giustizia della Camera. L'Idv rifiuta anche la proposta di escludere dal provvedimento di clemenza tutti i reati dei colletti bianchi ad eccezione della corruzione in atti giudiziari. «Se non lasciamo nel testo la possibilità di far beneficiare dell'indulto anche Cesare Previti - spiega candido Mantini - Forza Italia non voterà con noi questo provvedimento e vorrei ricordare a tutti che il quorum per farlo passare è di due terzi». «È una proposta paradossale - commenta Donadi - non possiamo accettarla. Noi a salvare Previti non ci stiamo». Archiviato il tentativo di mediazione, subito sconfessato dall'Ulivo, il braccio di ferro con i dipietristi prosegue. E così al termine di un'assemblea dei gruppi di Camera e Senato il capogruppo dei Ds-Dl in commissione Giustizia, Alessandro Maran, è categorico: «Il testo Buemi non si cambia. È il migliore degli accordi possibile». Sul testo Buemi, intanto, Udc e Forza Italia potrebbero convergere, anche se gli azzurri continuano a contestare la proposta di modifica «anti-Previti» approvata due giorni fa: quella che esclude dall'indulto le pene accessorie perpetue come l'interdizione dai pubblici uffici, proprio quella che è stata comminata al deputato di Fi per corruzione in atti giudiziari nella vicenda Imi-Sir. An, invece, annuncia il suo «no». E la Lega con Roberto Maroni minaccia ostruzionismo. La conferenza dei capigruppo fissa a lunedì la discussione generale del provvedimento e a martedì e mercoledì l'esame degli emendamenti e il voto finale. Ma Idv insiste nella sua protesta e chiede lo slittamento del voto. Nell'attesa, la polemica tra i poli prosegue a distanza. Il relatore Buemi e Paola Balducci (Verdi) criticano Di Pietro ricordandogli che l'indulto era nel programma dell'Unione da lui sottoscritto. Mentre Roberto Villetti (Sdi) e Marco Rizzo (Pdci) capiscono le ragioni dell'Idv, ma invitano a non fare ostruzionismo. La Cdl non si lascia sfuggire l'occasione e mette il carico da undici. Per Altero Matteoli e Giuseppe Consolo (AN) l'Unione, la cui posizione «è inaccettabile», si sta «sfilacciando». E Chiara Moroni (FI) incalza: «Sarebbe stata meglio l'amnistia...». (ANSA). BSA 20-LUG-06 20:10 NNN

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