Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Benzina da record, ora per un litro ci vogliono 1,4 euro

default_image

In un anno il pieno di un'automobile è arrivato a 70 euro (+11%). Caro-prezzi: l'Italia è prima nell'Ue

  • a
  • a
  • a

Come da tradizione proprio mentre milioni di italiani stanno per mettersi al volante per raggiungere le mete delle vacanze il costo del carburante toccato un livello astronomico e raggiunge per la prima volta la soglia di 1,4 euro al litro (una cifra che se rapportata alle vecchio conio è pari a 2700 lire per un litro). Un rincaro che porta il costo di un pieno di un'auto di media-grande cilindrata a oltre 70 euro, l'11% in più rispetto allo scorso anno, e che pone l'Italia sempre più ai vertici della classifica del caro-carburante in Europa. La situazione non può che allarmare il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, che assicura un attento monitoraggio del comportamento dei petrolieri, da tempo accusati dai consumatori di essere rapidi nei rialzi e non altrettanto pronti nelle riduzioni. A mettere mano al listino sono stati i marchi Api e Ip, dove la benzina senza piombo costa da oggi 1,409 euro al litro: l'aumento rispetto a ieri è di 0,010 euro. Gli altri principali marchi restano invece al di sotto di questa nuova soglia psicologica, fermandosi tutti (tranne la Erg, a 1,394) a 1,399 euro. Anche il gasolio mette l'acceleratore, anche se con 1,229 euro di Api e Ip non sfonda il massimo di 1,245 segnato il 6 maggio scorso. Tutte cattive notizie per chi deve mettersi in viaggio in questi giorni e che, su autostrade e tangenziali, come anche in alcune località di villeggiatura più disagiate dal punto di vista dei rifornimenti, troverà prezzi ancora più alti in virtù dei differenziali di prezzo previsti. Secondo l'Adusbef, infatti, in alcune isole e in Campania e Molise (regioni dove sono in vigore differenziali decisi dagli enti locali in seguito ai tagli dei trasferimenti nazionali per la sanità) i prezzi già sfiorano 1,5 euro al litro. Insomma, ai prezzi attuali, calcola l'associazione, un pieno di 50 litri di benzina costa oggi 7,5 euro in più rispetto allo scorso anno. Su altri differenziali si interroga invece Bersani, preoccupato per il divario di prezzo tra l'Italia e gli altri Paesi dell'Unione europea: «Si può riconoscere - ha spiegato il ministro nel corso della trasmissione Radio anch'io - una forbice con i prezzi europei in ragione della struttura della rete, ma deve essere quella e, se possibile, deve diminuire, non può aumentare». A guardare i dati presenti sul sito del ministero, in effetti, si vede che in Italia il prezzo al consumo è del 14% superiore rispetto alla media Ue e che nel giro di un anno il divario è per l'appunto aumentato, da 0,168 a 0,173 euro al litro. Anche sul fronte del prezzo industriale le cose non vanno benissimo: in Italia è del 5,5% superiore al resto d'Europa. «Per capire meglio come vanno le cose - ha quindi detto Bersani - stiamo mettendo insieme un osservatorio sui prezzi e dando un'occhiata a come si comportano i petrolieri». Il Codacons chiede quindi all'Antitrust di prendere «immediati provvedimenti cautelativi contro queste enormi differenze di prezzo tra Italia e Ue, accertando le speculazioni legate ai prezzi dei carburanti, che puntualmente si impennano alla vigilia di ogni esodo». A pesare sui prezzi, in ogni caso, è ovviamente il caro-petrolio, con il record di 78,40 dollari fatto segnare nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, in concomitanza con il riacutizzarsi degli scontri in Medio Oriente. Da allora le quotazioni dell'oro nero sono rientrate su livelli, per così dire, più contenuti intorno ai 75 dollari, anche se nella giornata di oggi il greggio si è riaffacciato a quota 76 dollari al barile. L'effetto del picco, a distanza di qualche giorno, non è così mancato ed ecco quindi il nuovo record sopra la soglia di 1,4 euro.

Dai blog