Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Liberalizzazioni

Esplora:
default_image

Bersani e Visco erano degli eroi Oggi sono nemici da combattere

  • a
  • a
  • a

Quando è stato approvato, infatti, all'interno della maggioranza si sono alzate voci entusiaste. Adesso, però, quella stessa maggioranza lo sta demolendo pezzo per pezzo. Il primo assalto è arrivato dalla commissione Industria dove, con la complicità del senatore italo-argentino Luigi Pallaro, la Cdl è riuscita a far passare un parere che chiede importanti modifiche. Tra tutte il rinvio ad un provvedimento più organico della riforma delle attività professionali, la conferma del divieto di cumulo di licenze per il servizio di taxi, la necessità di introdurre misure volte a scongiurare il raggiungimento di intese o cartelli a carattere oligopolistico sui farmaci oltre al ritorno dell'Iva al 10 per cento per i prodotti dolciari, in particolare per quelli a base di cioccolato. Anche la commissione Giustizia, recependo le osservazioni della classe forense, ha proposto delle modifiche al decreto. Mentre la «Finanze» è stata costretta a rinviare la discussione per evitare una clamorosa bocciatura di alcuni interventi fiscali contenuti nel testo. Insomma, a giudicare delle premesse, è molto probabile che il decreto che verrà licenziato dall'Aula sarà molto diverso da quello approvato dal Consiglio dei ministri. Su alcune misure (vedi l'Iva sugli immobili) i ministri competenti hanno già fatto marcia indietro. Senza contare la spada di Damocle delle proteste di piazza (tassisti, avvocati e farmacisti) che stanno letteralmente mettendo il governo con le spalle al muro. Non va sottovalutato, poi, un certo malumore dell'ala radicale che non ha gradito il blitz con cui Prodi e Bersani hanno licenziato il provvedimento senza confrontarsi con gli alleati. Insomma per il decreto la strada è tutta in salita.

Dai blog