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I farmacisti reclamano modifiche

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È quanto afferma Giacomo Leopardi presidente della Federazione dell'ordine dei farmacisti al termine del comitato centrale che si è riunito ieri per esaminare il decreto. L'intera categoria è sul piede di guerra perchè ritiene punitiva la norma contenuta nel decreto Bersani che consente la vendita delle medicine anche nei supermarket. «Il servizio che oggi offrono le farmacie - spiega Leopardi - soddisfa ampiamente la popolazione e non c'è bisogno di allargarlo. In Italia si vendono inoltre troppi medicinali, perchè dunque incentivare ancora la vendita?» Per questi motivi Leopardi chiede che nei confronti richiesti dalle categorie con i ministri delle attività produttive e della salute ci siano anche i farmacisti. Tra i possibili cambiamenti del provvedimento la definizione da parte del ministero della salute della lista dei farmaci da immettere nella distribuzione. «Nei farmaci di fascia C - avverte Leopardi - acquistabili dal cittadino ci sono anche medicinali sop, (senza obbligo di prescrizione) che hanno particolari restrizioni: non possono essere esposti e non si può fare la pubblicità proprio perchè si tratta di medicinali delicati». Ma ci sono anche altri aspetti sottolineati dal presidente della Fofi: a quale la vigilanza deve sottostare il farmacista che dovrebbe gestire la vendita in un supermercato? «Le farmaci sono controllate anche dai Nas, dai vigili urbani oltre che dall'ordine professionale, ma i farmacisti del supermercato?». In sostanza il provvedimento va modificato «perchè risente di una certa fretta».

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