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«Premier arrogante che rifiuta la concertazione»

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Lo puntualizza Gianni Alemanno, che avverte il governo che un rifiuto ad ascoltare le categorie colpite porterebbe ad un'opposizione ostruzionistica con l'obiettivo di far saltare il decreto. «Abbiamo detto - ricorda l'esponente di An - di non essere contrari aprioristicamente al decreto sulle liberalizzazioni che giudichiamo incompleto e unilaterale, ma che contiene importanti provvedimenti su banche e assicurazioni. Il punto di discrimine tra un'opposizione che punti ostruzionisticamente a far saltare il decreto oppure a correggerlo e integrarlo - continua l'ex ministro - è l'ascolto e il trovare un punto d'incontro con categorie come commercianti, tassisti, farmacisti e professionisti che vengono eccessivamente e unilateralmente colpiti. La concertazione - conclude Alemanno - non può essere un metodo a corrente alternata e non deve penalizzare il ceto medio ed i lavoratoti autonomi. Ci auguriamo che anche le altre parti sociali collaborino con noi per affermare questo principio irrinunciabile». «La Sinistra parlava di contrastare i poteri forti: ora sappiamo che si riferivano ai panificatori, ai farmacisti ed ai tassisti», gli fanno eco gli europarlamentari di An Roberta Angelilli e Sandro Foglietta, che in una dichiarazione congiunta ironizzano sul decreto Bersani. «Ma quale rivoluzione? Si tratta solo di proclami - denunciano quindi i due europarlamentari - tesi a mascherare che queste liberalizzazioni colpiscono solo le categorie più deboli e lasciano intatti i privilegi delle lobby che contano. Persino la famigerata Direttiva Bolkestain, sostenuta da Prodi e compagni, escludeva dal campo delle liberalizzazioni il trasporto pubblico e le farmacie. Siamo pronti a scendere in piazza a fianco dalle categorie colpite dal Governo Prodi».

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