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Casini insiste «La Cdl voti il finanziamento»

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Prodi non ha risposto. In compenso ieri, l'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini non solo non è tornato sui suoi passi, ma ha addirittura rilanciato. «Io mi auguro che l'intero centrodestra - ha detto in una lunga intervista a La Stampa - decida di votare il decreto del governo sul rifinanziamento della missione in Afghanistan perchè se ci dovessimo dividere si aprirebbe nel Polo un problema politico molto grave». Parole che non avranno certo fatto piacere a Diliberto, ma nemmeno a Berlusconi che da giorni sta cercando di trovare un modo per evitare di soccorrere il governo e non perdere la faccia (l'idea era quella di una mozione comune della Cdl). Ma Casini ha spiegato anche le sue ragioni: «Ma se li immagina i conservatori inglesi o i democratici cristiani tedeschi, in circostanza analoghe, fare una scelta diversa? Non esiste. E vorrei ricordare che quando era all'opposizione, perfino una parte cospicua del centrosinistra italiano votò il rifinanziamento della missione afghana. Possiamo immaginare che una nuova stagione del centrodestra facendo peggio di loro? Abbracciando una linea estremista e lontana dal buon senso degli elettori? Non sta nè in cielo nè in terra». E all'intervistatore che gli chiedva se ci saranno altre occasioni di convergenza con il governo Prodi ha risposto: «È prematuro parlarne. Ma se il prezzo dello lotta al governo è perdere la nostra anima io non ci sto, io sono per salvarla».

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