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Cappon rilancia la questione etica

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Queste le prime dichiarazioni del nuovo direttore generale della Rai Claudio Cappon, eletto mercoledì, all'unanimità, dal Cda di viale Mazzini. Cappon arrivato ieri a Cannes per la presentazione dei palinsesti autunnali delle reti Rai (che ci sarà oggi), è alla sua prima uscita pubblica. Ma non è certo un neofita. Infatti aveva già rivestito la carica di dg nel 2001 e, come lui stesso ricorda, l'acquisto del pacchetto dei Mondiali di calcio come li vediamo adesso è «opera» sua. A tenere banco, però, è soprattutto l'inchiesta di Potenza che sembra aver portato davanti agli occhi dell'opinione pubblica un malcostume generalizzato che investe soprattutto la Rai. Sul problema il neo direttore non ha dubbi: «Ci sono responsabilità che vanno individuate, è troppo facile dire cosi fanno tutti, ma siamo in un momento in cui il recupero della deontologia professionale deve passare attraverso la coscienza collettiva, e non solo attraverso i tribunali. La Rai è un'azienda che deve riappropriarsi di tutto il rispetto che ha sempre meritato ed essendo un serivizio pubblico ha maggiori responsabilità verso i cittadini che pagano il canone». Per quanto riguarda poi gli strumenti attraverso i quali si deve realizzare il rilancio dell'azienda, Cappon aggiunge: «Non è detto che l'aumento del canone sia l'unica strada. Se ne possono individuare altre».

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