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I penalisti: «La Pecorella non va cambiata»

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Un decreto legge su quest'ultima materia, «oltre a dimostrare che il Governo non dispone di alcuna autonomia rispetto ai diktat della magistratura, sarebbe un provvedimento incostituzionale- denunciano gli avvocati- perchè adottato al di fuori dei casi di cui all art. 77 della Costituzione, e tale da svuotare di fatto le funzioni della Consulta», che si dovrà pronunciare sulla legge Pecorella. I penalisti esprimono il proprio «allarme per il mezzo», e cioè per il ricorso alla decretazione d'urgenza, e «per il merito delle proposte» del governo sulla giustizia. Una preoccupazione che riguarda soprattutto l'intervento, tramite decreto legge, sulla Pecorella. «Il motivo dell urgenza in tal caso - fanno notare- risiederebbe nella presunta incostituzionalità delle norme, invocata strumentalmente dai vertici della magistratura, ancorchè negata dalla dottrina e dalla stessa giurisprudenza, anche costituzionale, sulla quale, in ogni caso, proprio la Consulta è chiamata a decidere». Si tratta del «preannuncio di una vera e propria offensiva contro la legalità costituzionale- denuncia L'unione- messa in atto con strumenti che negano la proclamata volontà di dialogo con tutte le componenti della giustizia, manifestando piuttosto il totale appiattimento sulle idee più conservatrici della magistratura associata». Una situazione di fronte alla quale «la risposta degli avvocati penalisti, nell'appellarsi a tutte le forze liberali che anche nell'ambito della coalizione di maggioranza hanno sempre difeso le garanzie fondamentali della persona, è l'immediata mobilitazione e la convocazione dei suoi organi rappresentativi, al fine di verificare la necessità delle più dure e incisive forme di protesta».

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