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«Ma facendo così Silvio ricompatta l'Unione su Massimo»

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Tanto telegrafico quanto chiaro, Francesco Cossiga ai microfoni di «In Mezz'ora», il programma di Raitre condotto da Lucia Annunziata, offre un'interpretazione del pensiero del premier uscente esplicitando ciò che in molti sussurrano nei colloqui di questi momenti. Alla vigilia del primo voto per il Quirinale, chi permise l'ingresso di D'Alema a Palazzo Chigi, primo post-comunista nella storia della Repubblica, torna a investire sul «lider maximo», sottolineando che un voto a maggioranza non sarebbe un «arretramento», ma che anzi in Italia dovrebbe essere la norma. Cossiga ironizza sulle parole di Berlusconi: «Dice che non voterebbe mai uno con il cuore a sinistra? Beh, uno con il cuore a destra avrebbe una grave malformazione cardiaca. Allora, preferisco che ce l'ha a sinistra...». Anche l'allarme lanciato da Berlusconi contro un candidato di parte non turba affatto Cossiga: «Le figure di garanzia sono quelle che hanno la forza politica di essere tali. Ma un voto a maggioranza è assolutamente legittimo, è stato sempre così. Il mio caso - afferma con una punta di autoironia - è stato straordinario... Ero un candidato di risulta, senza di me non avrebbero saputo per chi votare». Insomma, Cossiga esorta a «tornare al metodo antico della metà più uno», quello che regola la «democrazia», dove c'è sempre «un momento in cui sceglie la maggioranza». Ma la parola d'ordine è far presto, perchè, bisogna assolutamente impedire «il brutto spettacolo di arrivare a 30-35 votazioni, correndo il rischio magari di non sapere quale sarà il ministro della Difesa che andrà a fare le condoglianze alle famiglie dei caduti in Afghanistan».

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