«La sinistra ha le idee confuse Non si può cedere al terrorismo»
Bisogna continuare sula linea portata vanti finora dalla Cdl. Ma il problema è che, a questo punto il centrosinistra deve chiarirsi al suo interno». Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia, sostiene che sarebbe quanto mai dannoso ritirare le truppe italiane in Iraq e in Afghanistan in questo momento. Eppure la morte di altri due soldati italiani ha riproposto il problema della presenza italiana nelle missioni militari all'estero. «Chi parla di un ritiro della presenza italiana dall' Iraq e dall'Afghanista non so se lo fa sulla base di un atteggiamento provinciale che punta a sganciare l'Italia dal quadro internazionale o sulal base di un pregiudizio anti americano. Ma questo fa emergere le solite contraddizioni all'interno del centrosinistra». Questo sarà uno dei nodi che il governo Prodi dovrà sciogliere. Voi siete disponibili a un dialogo sulla politica estera? «Prima di parlare di larghe intese vorremmo capire quale è la posizione della sinistra. Vi sono infatti diversi orientamenti. C'è una parte infatti che è per il ritiro dall'Iraq e dall'Afghanistan, un'altra è èer restare in Afghanistan ma non si capisce che vuole fare per l'Iraq in quanto si parla di ritiro graduale ma anche che è decisivo il parere del governo iracheno. Infine c'è la posizione di chi vuole un ritiro immediato. Insomma il dibattito è aperto in attesa che il centrosinistra chiarisca la sua politica». La questione delle missioni nei due territori non andrebbe riproposta in sede Onu? «Tutto è stato definito in sede Onu sin dall'inizio. Ma io dico che non si può cambiare la politica fin qui perseguita in base agli attentati terroristici altrimenti siamo alla loro mercè ed è il terrorismo a dettare l'agenda. Inoltre è forte l'impressione che c'è una maggiore attenzione per l'attuale governo forse perchè i terroristi reputano che la nuova maggioranza sia più disponibile a parlare di un ritiro sotto i colpi del terrorismo».