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SONO tutte d'accordo le associazioni che riuniscono i proprietari immobiliari con la proposta di Berlusconi di abolire l'Ici.

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Secondo Confedilizia «per trovare la copertura per l'abolizione dell'Ici prima casa basta mettere mano alle scandalose agevolazioni fiscali dei fondi immobiliari. Il problema vero, oltre a quello impellente di far pagare l'Ici sul reddito delle case e non sul loro valore, è che l'imposta è alta perchè i Comuni si occupano di cose di cui non dovrebbero occuparsi, anche sprecando con allegrezza». Per Michele Pazienza, presidente di Federproprietà, la proposta «dovrebbe contribuire a rasserenare almeno parzialmente un quadro particolarmente negativo in forza di provvedimenti futuri, ma non troppo, come l'aumento degli estimi catastali e previsioni di nuove imposte o di resurrezione di altre già soppresse, formulate proprio in occasione di questa campagna elettorale. Per far fronte alle spese generali per il funzionamento dei Comuni sarebbe opportuna un'imposta generale, gravante cioè su tutti i cittadini e non solo sui proprietari immobiliari. Soddisfatta anche l'Uppi (Unione Piccoli Proprietari Immobiliari) che comunque chiede che «la revisione della tassazione Ici dovrà necessariamente comportare la trasformazione in imposta locale che, con aliquote progressive, vada a colpire il reddito della famiglia di ciascun residente in un determinato Comune e non, come avviene oggi, solamente dei proprietari di casa».

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