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«Pessima informazione per chi va alle urne»

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Ma non tutti sono convinti che queste elezioni (si vota in questi giorni fino al 6 aprile) siano state fatte nel migliore dei modi. Claudio Joao Pieroni fa parte del comitato di presidenza del consiglio generale degli italiani all'estero e la sua è un'accusa pesante nei confronti di Rai International, colpevole di aver «trascurato» il più grande paese dell'America del Sud. «L'informazione che ha fatto la televisione italiana è stata assolutamente ridicola. E durata pochissimi giorni e non ha avuto neppure una grande diffusione. In questo modo si è vanificato tutto il lavoro di chi in questi anni si è impegnato per far votare gli italiani che risiedono all'estero». Di errori, secondo Joao Pieroni, la nostra televisione ne avrebbe fatti parecchi. «Per prima cosa non è stato spiegato chiaramente fino a quando è possibile votare. Tutte le informazioni dicevano che le elezioni ci sono il 9 e 10 aprile, poi in piccolo che all'estero si può invece votare fino al 6. Visto che era un'informazione rivolta a chi sta fuori dall'Italia potevano fare il contrario, sarebbe stato molto più chiaro. Poi la Rai aveva l'obbligo di fare delle tribune elettorali in tutti i Paesi. In Brasile invece non le ha fatte perché, ha spiegato, non c'era più tempo in quanto era scattata la legge sulla par condicio. Io dico che proprio questa invece è una violazione della par condicio. E poi è sbagliato il sistema di voto. A noi si chiede di scrivere il nome del candidato. Ci saranno tantissimi errori, perché molti di quelli che si presentano alle elezioni sono conosciuti da tutti con un nome che non è lo stesso che invece bisogna scrivere sulla scheda elettorale. Sarebbe stato meglio avere i nomi già stampati. Tutto questo ha provocato una confusione generale, il mio telefono è rovente, non faccio altro che rispondere a chiamate di persone che vogliono sapere come si deve votare. Alla fine credo che l'affluenza non supererà il 40 per cento». Pao. Zap.

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