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Il premier: «L'opposizione accoglie la violenza»

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E infatti intende portare in Parlamento il capo dei disobbedienti». Silvio Berlusconi è andato all'attacco nel suo tour domenicale che ha toccato Napoli e Salerno. «Questa opposizione - ha aggiunto il premier - fa campagna elettorale come si fa una lotta contro il nemico». Il Cavaliere ha fatto riferimento alla contestazione, a colpi di fischi, di alcuni ragazzi dei centri sociali e di studenti ricevuta fuori dal teatro di Salerno. «Usano la violenza - ha detto -, sono arrivato qua accolto da bordate di fischi di quattro giovanastri». Ogni giorno, ha spiegato, «è un bollettino di guerra, con sedi di Forza Italia distrutte, manifesti strappati». «A Genova - ha proseguito - trecento di loro sono saltati contro i nostri simpatizzanti: sono gli stessi che hanno messo a ferro e fuoco una strada di Milano, gli stessi che bloccano le grandi opere, gli stessi che bruciano le bandiere di Israele e degli Stati Uniti, gli stessi che urlano dieci, cento, mille Nassiriya e che considerano i terroristi come eroi della resistenza». Prima aveva accusato Prodi: «È andato avanti sempre con delle nomine, io invece ho sempre pagato con lacrime, sangue e sudore, per ogni cosa che ho fatto, dal lavoro, allo sport, alla politica». E ancora: «È un poveraccio che si illude di contare qualcosa», ma che nella sua coalizione ha ricevuto «l'elemosina di cinque deputati». Battute anche contro Fassino: «Fassino è ricercatissimo dall'associazione delle pompe funebri che vuole prenderlo come testimonial. Guardate che non me le preparo: mi vengono così». Infine ha detto che «dovremmo pagare solo i 2/3 dell'abbonamento alla Rai perché la terza parte la dovrebbero pagare loro». Una battuta anche per Mara Carfagna, la soubrette candidata nelle liste di Forza Italia: «Mara Carfagna non è una bella guagliona come Rutelli, è bella dentro». Nel corso del suo intervento, inoltre, il leader di Forza Italia raccontando una barzelletta ha detto che per San Pietro «Berlusconi è in odore di santità. Ha un solo difetto, gli piace troppo la Carfagna».

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