LE REAZIONI
Fassino: «È stato soltanto uno spot elettorale» Rutelli: «Non gli gioverà»
Il segretario dei Ds Piero Fassino (nella foto) torna a commentare il viaggio negli Stati Uniti del premier. Diverso sarebbe stato se Berlusconi fosse andato negli Usa «per discutere i grandi temi dell'agenda mondiale», prosegue Fassino, e invece si è trattato «solo di uno spot elettorale per far credere agli italiani di essere un uomo importante». Ma, secondo il segretario dei Ds, questa scelta «non sortirà l'effetto voluto. Non credo che milioni di italiani stiano ad aspettare quello che dice e non dice Bush». I cittadini sono molto più attenti «agli ultimi dati rilasciati dall'Istat». La visita del presidente del Consiglio in America viene bollata da Romano Prodi come «campagna elettorale». Il leader dell'Unione si dice «colpito dall'elogio che Bush ha fatto della stabilità del governo italiano», ma osserva polemicamente: «Forse Bush non sa che Berlusconi ha fatto una legge proprio per impedire la durata e la stabilità dei governi. Berlusconi non gli ha detto la fine della storia, e cioè che la nuova legge elettorale è stata fatta perchè non sia io a durare». E poi promette: «Lo ricorderò a Bush non appena lo incontro». Alle parole del leader dell'Unione fa eco il commento di Massimo D'Alema, il quale parla di «propaganda» da parte di Berlusconi «che però non influenzerà le relazioni tra Italia e Stati Uniti e neanche l'esito della campagna elettorale». Non si discosta di molto Francesco Rutelli, che fa una previsione: «Credo che Berlusconi non avrà nessun vantaggio elettorale dalla trasferta americana, anche perchè Bush è al minimo della sua popolarità e al massimo della sua impopolarità».