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La «triplice» si spacca sulla riforma dei contratti

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Dal palco congressuale Guglielmo Epifani si rivolge ai leader di Cisl e Uil e ai vertici di Confindustria presenti in sala, e ribadisce punto per punto la posizione della Cgil sul delicatissimo tema della riforma dei contratti. «Noi rispettiamo tutte le opinioni e le proposte - dice - e siamo per il dialogo e il confronto. Ma - avverte - non per questo cambiamo idea». Forse Epifani riesce a vedere Alberto Bombassei, vicepresidente degli industriali, che in prima fila sembra scuotere la testa. Non vede l'espressione scura in volto di Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, seduti dietro di lui sul palco, mischiati al gruppo dirigente della Cgil che poco prima li aveva accolti con un lungo applauso. I segretari generali di Cisl e Uil risponderanno oggi: per ora bocche rigorosamente cucite. Ma la bocciatura della linea Epifani sui contratti emerge dai commenti degli altri sindacalisti presenti: «Ci aspettavamo di più. Nessuna apertura, nessun passo avanti». Bombassei si dice «profondamente deluso»: «Ci siamo allontanati. Epifani ha posto troppe barriere al confronto». La prima giornata di congresso della Cgil, dunque, si chiude col timore che oggi - quando replicheranno Pezzotta e Angeletti - la tensione possa tornare a salire all'interno del mondo sindacale.

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