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«Perchè Fiorani vuole restare in carcere?»

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«Mi pare singolare che non si sia verificato quello che normalmente avviene. Quello per il quale chi entra in carcere chiede al suo avvocato di presentare un'istanza di scarcerazione il giorno dopo. E questo dopo oltre due mesi non è avvenuto» spiega a Il Tempo, Alfredo Biondi, Vice Presidente della Camera dei Deputati. Una circostanza singolare? «Sì. E che ammanta di mistero il processo. Anche perché appare evidente una disparità di trattamento con altri soggetti per reati analoghi come, uno tra tutti, il caso di Giovanni Consorte che per gli stessi capi di imputazione è libero. Qualunque imputato, fa riferimento al trattamento più favorevole ricevuto da altri nelle sue condizioni. In questo caso c'è da chiedersi perché Fiorani non abbia lamentato una tale situazione». Quale pensa sia il motivo di questo atteggiamento? «Forse ha più interesse e vantaggi a non parlare, e restare in carcere, rispetto agli svantaggi che gli potrebbero derivare dal farlo ed essere libero». Un ragionamento un po' complesso. Lo può chiarire? «Non voglio entrare nel merito dei fatti e comportamenti. Perché non conosco le carte processuali e non ho elementi per valutare. Mi limito a fare solo una considerazione di chi come me oltre all'attività politica fa anche l'avvocato da molti anni». E dunque? «Quello che mi sembra strano nel processo a Fiorani si sia un po' invertito il gioco delle parti. In genere c'è una istanza per la rimessa in libertà dell'imputato e un giudice che l'accoglie o la respinge. Qui non è ancora accaduto niente di tutto questo». Giudici e avvocati si sono presi una pausa di studio? «Mi rifiuto di credere che accusa e difesa siano d'accordo. Ma le loro mosse restano singolari. Mutuo una parola del gergo ciclistico: entrambi sono un una fase di surplace. I due contendenti si stanno studiando. Certo questa potrebbe essere anche una tattica difensiva, nessuno lo mette in dubbio, la differenza è che la presunzione di innocenza è garantita dalla Costituzione e assicurata dal Tribunale. E in questa situazione in galera resta solo Fiorani. È più di due mesi che in stato di reclusione. Naturalmente è possibile che la restituzione della libertà avvenga anche d'ufficio se i magistrati ritenessero superate le esigenze cautelari».

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