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Veltroni bacchetta l'Unione

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Pressoché nullo. E così, l'Unione rischia di spaccarsi. E sì, perché proprio il centrosinistra che governa nella maggior parte delle Regioni, si sarebbe ben guardato dall'interpellare Governatori e sindaci delle grandi realtà metropolitane del Paese su alcuni punti chiave del programma di Governo, che pure verrà reso pubblico l'11 febbraio. Conti fatti senza l'oste, però. A sollevare il problema, il sindaco di Roma, Walter Veltroni che, intervenendo al primo Forum regionale sul governo locale dei Ds, non ha usato metafore, anzi. «A noi sindaci, del Lazio e in generale del Paese - ha evidenziato con forza Veltroni - non è dato ancora sapere quale sarà il programma dell'Unione riguardo all'architettura istituzionale del Paese. E non credo sia possibile fare un programma senza ascoltare chi amministra il territorio da vicino, ovvero gli Enti Locali». Sonora tirata di orecchi dunque, dal promotore del Partito Democratico. Che mette i puntini sulle «i», lanciando un messaggio politico che poco lascia al dubbio e che certamente farà tremare più di una poltrona. «In una situazione in cui ci si ritrova con competenze sparse come una scatola rovesciata e con il rischio di un corto circuito - incalza Veltroni - dovuto alla devolution da una parte e a finanziarie che triturano le autonomie locali dall'altra, la coalizione di centrosinistra deve fare proposte e dare, come sono sicuro farà, risposte chiare. Perchè non solo è necessaria una risposta forte sulla questione istituzionale ma anche, ad esempio sul trasporto pubblico e sul ciclo dei rifiuti». Chiede, dunque, il sindaco di Roma. Chiede ai suoi risposte su questioni che per cinque anni hanno animato lo scontro più duro tra Enti Locali e Governo: competenze, finanziamenti, politiche di ampio respiro per affrontare l'emergenza casa, l'inquinamento atmosferico, il problema del riciclo dei rifiuti e quel riconoscimento politico ed istituzionale a Roma quale Capitale del Paese. Sarebbe a dir poco imbarazzante, infatti, spiegare agli elettori il perchè si è scesi in piazza contro la Cdl per i ridotti finanziamenti alla casa e poi non essere interpellati sulla linea strategica da adottare in caso di vittoria alle elezioni. Ed è evidente che un problema di «comunicazione» con gli Enti locali da parte dei leader nazionali dell'Unione c'è. Il forte messaggio di Veltroni, infatti, segue solo di pochi giorni una lettera della Margherita Roma rivolta al candidato premier, Romano Prodi, che sollecitava attenzione nel programma sull'emergenza casa, fornendo soluzioni e suggerimenti per delineare una politica nazionale in grado di affrontare la questione. Curioso dunque, che dopo anni di colpi e contraccolpi sul mancato dialogo del Governo di centro destra con gli Enti Locali, serva un richiamo così forte ai leader dell'Ulivo, ai leader cioè di quelle forze politiche che proprio nel governo dei Comuni, delle Province e delle Regioni hanno il loro punto di forza. Ignorarle significherebbe non solo rinnegare il tessuto politico del centrosinistra ma dar vita ad un braccio di ferro in cui il vincitore finale non è affatto scontato. Il tutto con il disegno della nascita di un unico grande partito democratico e riformista che, nelle realtà locali appunto, è già realtà. E per il quale da più parti, proprio Veltroni ne è stato acclamato leader naturale.

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