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Governatore Occhi puntati su Draghi

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Anche i vertici della Lega che in un primo momento spingevano per Monti, dopo l'incontro a Gemonio con il presidente del Consiglio Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, hanno fatto marcia indietro, spiazzati anche dall'autoesclusione dell'ex commissario europeo. Monti ha scritto una lettera a Berlusconi in cui si tira fuori dal totonomine. Rimasta quindi senza candidato la Lega ha lasciato intendere che comunque appoggerebbe la soluzione-Draghi qualora su questo nome ci fosse ampia convergenza. Sempre nel vertice di Gemonio della vigilia di Natale, Umberto Bossi si è lasciato sfuggire che il nome del successore di Fazio c'è già, «emerge su tutti perchè è ben visto dall'Europa». Un identikit che sembra proprio corrispondere a Mario Draghi anche se Bossi ha detto che preferirebbe «il più giovane di tutti, ma che non ha possibilità». Un'allusione all'attuale direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli, candidato di Tremonti ma che non piace ai Ds e a Prodi e in tramonto come ha lasciato intendere la dichiarazione di Bossi. Il nome dell'ex direttore generale del Tesoro metterebbe tutti d'accordo, dalla Cdl all'Unione e piace anche al Quirinale. Va ricordato che nel nuovo meccanismo di nomina del Governatore, il presidente della Repubblica ha il ruolo principale. E Ciampi vede bene Draghi ma è vedrebbe ugualmente bene Tommaso Padoa Schioppa al quale è legato da amicizia profonda e che avrebbe voluto al posto di Fazio. Ma Padoa Schioppa non gode di particolari simpatie nel centrodestra in quanto viene visto vicino alla sinistra. Per eliminare quindi ogni possibilità di polemica la quadratura del cerchio si troverebbe in Draghi. Direttore generale del Tesoro dal '92 al 2001, quindi sooto i governi Amato, Ciampi, il primo Berlusconi e poi l'Esecutivo dell'Ulivo, Draghi insieme a Padoa Schiopppa può essere considerato un «Ciampi boy». In tandem con Ciampi avviò le grandi privatizzazioni, e si occupò di traghettare l'economia nel periodo difficile delle pensanti manovre finanziarie di risanamento. Inoltre il ruolo attuale alla vicepresidenza della Goldman Sachs, dove gode di grande prestigio, gli hanno assicurato una visibilità internazionale di primo piano. Tant'è che in Goldman Sachs il tam tam di un possibile abdandono di Draghi, ha gettato lo scompiglio. Uno degli scogli al rientro di Draghi sarebbe appunto l'appannaggio che in Goldman Sachs è superiore a quello di Bankitalia. Il nodo potrebbe essere sciolto per il Consiglio dei ministri di giovedì prossimo come ha annunciato il premier nella conferenza stampa di fine anno: «Se ci fosse la possibilià di avere la firma di Ciampi e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il nome si può fare anche il 29 dicembre». I tempi per l'indicazione del nuovo responsabile di Via Nazionale, però, potrebbero andare più per le lunghe di quanto auspicato da Berlusconi. C'è infatti chi fa notare che una volta pubblicata la nuova legge sulla Gazzetta Ufficiale, sarà necessario adeguare lo statuto dela Banca d'Italia alla luce delle nuove norme. Adeguamento che difficilmente potrebbe avvenire prima di metà gennaio, per i tempi necessari a convocare un'assemblea straordinaria.

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