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Scontro per finanziare la campagna elettorale di Prodi

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Romano Prodi, Piero Fassino, Francesco Rutelli, si troveranno intorno ad un tavolo con i tesorieri dei partiti, Angelo Rovati per Prodi, Ugo Sposetti per i Ds e Luigi Lusi per la Margherita. Dopo giorni di scambio di colpi da ambo le parti, sembra che si sia arrivati a più miti consigli. Il che fa ben sperare nella possibilità che si trovi una quadra che metta d'accordo tutti. Dalla sede dell'Unione le cifre vengono riassunte così: fin qui i partiti dell'Ulivo hanno avuto dal 2004 ad oggi 132 milioni di rimborsi elettorali per europee e regionali; di questi, 1.495.000 euro sono stati dati a Prodi. Al bilancio del candidato leader vanno poi aggiunti altri 600 mila euro arrivati dalla fondazione «Governareper». Tutta questa cifra è stata spesa per la Fabbrica del programma, il Tir giallo, i 19 comizi fatti in giro per l'Italia per le regionali, gli stipendi dello staff, la gestione delle trasferte e dell'ufficio di Santi Apostoli. Ora bisogna capire come si procede. E se si riuscirà a riscrivere un nuovo accordo, rispetto a quello siglato dal notaio per assegnare a suo tempo le varie quote della lista Uniti nell'Ulivo, lo si vedrà martedì dopo il confronto tra i leader. Dietro questo schermo pieno di numeri, si combatte però anche una partita tutta politica sul valore del progetto Ulivo, che in prospettiva dovrebbe condurre al cosiddetto partito unico. In questo senso, la linea che arriva da piazza Santi Apostoli è netta: decidiamo che questo Ulivo, che ha anche un suo valore giuridico, esiste davvero - commenta lo staff di Prodi - o stiamo facendo solo ammuina? Insomma, il caso come si dice è tutto politico e rischia di trasformarsi in un incendio che si propaga nei vari rami della coalizione. Non a caso, dopo che il diessino Chiti aveva detto che anche gli altri partiti dell'Unione dovranno contribuire alla campagna per la coalizione fatta da Prodi, ieri Clemente Mastella ha messo subito in chiaro le cose: «Prodi sarà il leader di tutti dopo essere stato eletto. Adesso è il candidato dei Ds e della Margherita. E noi dobbiamo dargli anche dei soldi? Ma stiamo scherzando? È una cosa singolare e poco elegante. Ora, con il proporzionale, l'Unione non c'è più, è sparita e nessuno sa dov'è finita. Ora c'è il centrosinistra e c'è l'Ulivo». E lo stesso leader dell'Udeur solleva pure altri problemi: a fine gennaio congresso straordinario per decidere il da farsi, perchè i patti siglati vanno rispettati; disertare i lavori della Fabbrica, visto che Ds e Dl presentano da soli i loro programmi; stop a Pannella e alle spinte laiciste».

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