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Gentiloni: «Preferisco il cinema»

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È la confessione che Paolo Gentiloni, presidente della commissione Vigilanza Rai, fa sul suo blog personale. In un articolo intitolato «Nicole Kidman sul cellulare», l'esponente della Margherita commenta le ultime proteste dei gestori delle sale cinematografiche contro l'accordo tra Sony e Eagles Pictures da un lato e 3 dall'altro che consente alla modica cifra di 9 euro di avere sul proprio telefonino film appena usciti, come The Interpreter, per un'intera settimana. «Capisco, ma non condivido -scrive Gentiloni - Per mezzo secolo il cinema è riuscito a sopravvivere all'abbraccio della televisione, spesso trasformando quella che appariva una minaccia mortale in una opportunità. Lo stesso è accaduto con l'home video e può accadere, oggi, con la tv digitale (satellitare, terrestre e via cavo) e con la telefonia mobile. Il cinema non ha solo da temere, ma anche molto da guadagnare dai new media. A condizione di giocare questa partita non solo in difesa ma anche in attacco. Il problema dunque non è impedire che i film finiscano sui telefonini, ma evitare una deregulation selvaggia fissando regole e soprattutto ricavando nuove risorse dalle nuove forme di fruizione dei film. Naturalmente spetterà al Parlamento fissare queste nuove regole secondo una logica che, in fondo, è lo sviluppo naturale delle Leggi che hanno imposto ai broadcasters Rai e Mediaset di dedicare una parte dei propri ricavi al finanziamento del cinema italiano. Non so se un cinquantenne come me approfitterà della disponibilità di film nel display del proprio cellulare. Francamente, non lo escludo. Non come alternativa alla sala o al dvd, ovviamente; ma per rivedere una scena o un frammento perchè no? So per certo che di fronte a questa straordinaria novità il mondo del cinema -e la politica- dovrebbero impegnarsi a trasformare ancora una volta quella che appare come una minaccia in una opportunità per far affluire risorse aggiuntive rispetto a quelle pubbliche per l'industria cinematografica italiana».

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