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KAMIKAZE pronti a farsi esplodere durante un incontro di calcio internazionale a Milano per creare terrore, ...

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A dare la notizia, dalle pagine di Libero è lo stesso premier che, in un'intervista, parla dell'Italia come di un paese esposto ad «attacchi micidiali» del terrorismo e spiega di essere oggetto di una «minaccia diretta». La segnalazione, secondo quanto si è appreso, sarebbe giunta dai servizi di oltre oceano in Italia una settimana fa. E parlerebbe di un «incontro di calcio internazionale», da disputarsi in uno stadio italiano, probabilmente a Milano. Le squadre in campo sarebbero infatti quella di Berlusconi, il Milan, e, presumibilmente, una formazione tedesca. E per organizzare l'attentato si sarebbero preparati più di un kamikaze. Ma la fonte che avrebbe fornito queste informazioni, spiegano i servizi stranieri nell'informativa di appena poche righe inviata ai colleghi italiani, sarebbe «non valutabile» e, dunque, poco affidabile. Forze di polizia e intelligence italiana hanno comunque analizzato la segnalazione, che parlava di un attacco imminente, senza trovare però oggettivi riscontri che ne confermassero l'attendibilità. Anche controllando il calendario delle partite, l'unica internazionale che vede il Milan come protagonista proprio contro una squadra tedesca, lo Schalke 04, è fissata per il 6 dicembre prossimo, tra un mese, dunque, e non in questi giorni, come indicherebbe l'informativa. Il premier poi, si fa notare, frequenta solo in casi eccezionali lo stadio negli impegni infrasettimanali del Milan. A chiedere chiarezza sulla vicenda è Sandro Battisti della Margherita, in un'interrogazione al ministro dell'Interno. «Vogliamo sapere da Pisanu -dice- se sono esistiti e se esistono dei pericoli concreti per il presidente del Consiglio, per i cittadini e nello specifico per coloro che hanno condiviso e condividono con lui, negli stadi, la propria passione calcistica». E lo invita a chiarire «al più presto nelle sedi appropriate il senso delle dichiarazioni» del Premier. «Data la delicatezza della vicenda - conclude - non sono ammissibili fraintendimenti nè operazioni mediatiche quando sono in gioco la sicurezza delle più importanti cariche dello Stato e dei cittadini». Mentre Berlusconi, interpellato sull'intervista rilasciata a Libero, si è limitato a dire: «Non sono argomenti che si possono trattare ora, così, in questo modo».- Il ministro dell'Interno Beppe Pisanu ha confermato: «Il presidente Berlusconi ha detto una cosa vera, io non posso dire nulla di più. Ha detto ciò che poteva dire non di più. A maggior ragione non posso farlo io».

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